«Ho avuto molti contatti, di recente, in Europa. L'ultimo proprio a Londra con il ministro per gli Affari europei. E non ho avuto alcuna indicazione di ostracismo nei confronti della politica economica del Polo. Anzi, ho visto notevoli convergenze fra la nostra visione dell'Europa e quella britannica, basata sulla sussidiarietà e non sulle direttive. Nessuno, in Europa, crede che un'Italia guidata dal centro-destra possa non rispettare il patto di stabilità. È vero invece che noi vogliamo uscire dal "patto di stupidità", o se preferisce il "patto di fiscalità" della sinistra».
ROMA — La vittoria di Antonio D'Amato è «un fatto positivo. Rappresenta chiaramente una rottura di continuità con il passato, al di là della retorica sulla sconfitta dell'Ancien Regime che comunque conserva ancora un'enorme capacità di leverage economico-industriale e politico».
E' il manifesto della nuova destra tecnologica e internettiana. Porta le firme di Silvio Berlusconi e Giulio Tremonti che hanno depositato giovedì scorso alla Camera una proposta di legge - emendabile - sulla new economy in otto articoli.