Intervista all’esponente di Fi sui risvolti politici dell’incontro tra il Berlusconi e Bossi. "Ogni spettro di divisione nella Cdl è dissipato, l’opposizione c’è". L’ex ministro azzurro: "L’accordo raggiunto sulla città veneta ha valore nazionale. E il Cavaliere ha avuto un ruolo decisivo". "Il premier assomiglia a un commissario Ue".
Aveva detto lunedì Giuliano Amato, cogenitore assieme a Paolo Ferrero della proposta di riforma sull’immigrazione: «Giulio Tremonti è uno che sa leggere, quando avrà letto si farà un’idea diversa».
"La Cdl deve riflettere sull’esperienza di governo e le promesse fatte agli elettori". "Il centro non è un luogo della politica. Per risolvere i grandi problemi c’è solo la grande coalizione".
"Il partito democratico è una grande chanche, un cantiere aperto cui guardo con interesse, perché vedo con favore la costruzione di un soggetto il cui fine sia la rigenerazione della sinistra".
"Il Quirinale ce l’ha fatto capire: con questo sistema non ci manda certo a votare". "Il referendum non ammazza i partiti-raider. Li moltiplica sotto mentite spoglie".
«Non si possono avere due anni di non governo» «Da qui alle urne non ci si comporti come cicale» l' Ex Vicepremier di Forza Italia e il Dialogo Tra le Coalizioni. Intervista di Sergio Rizzo.
Energia, telecomunicazioni, banche. "Reti", sangue e nervi del capitalismo. Pre-suppongono un'idea dinamica dei confini del mercato, una declinazione moderna del rapporto antico con lo Stato. Intervista di Alberto Orioli.
«Voluta o no, la sequenza Pacs-nonPacs-Dico ha integrato una sofisticata tecnica di potere», sostiene Giulio Tremonti. E’ «la tecnica dell’illusione: annuncio un provvedimento che viene percepito come negativo; lo ritiro per dare un segnale positivo; ne faccio un secondo ancora più negativo del primo. I Dico sono molto più “avanzati” dei Pacs. E in questi termini collimano perfettamente con il programma dell’Unione».
"Potrebbe essere legittimata la poligamia e persino l'incesto. E dire che per affrontare i problemi bastava un decreto del 1989...". Intervista di Paolo Viana.