Giulio Tremonti



Rassegna Stampa

- La Repubblica

Ma io dico che Hollande può combattere la finanza

La Repubblica - "Ma io dico che Hollande può combattere la finanza", Intervista di Roberto Mania, 24.4.2012

«Spero che Hollande abbia la forza di vincere perché la sua politica, dal contrasto allo strapotere della finanza globale agli eurobond,è il simbolo di una politica diversa, un vento che può soffiare da Parigi sull' Europa». Giulio Tremonti, ex superministro di Berlusconi, oggi semplice deputato un po' eretico, del Pdl, pensa che l' Europa sia davvero a un passo dal rischio del crollo. «È come la vecchia società delle Nazioni,è come lo spirito dei Sudeti. Allora era l' appeasement verso il nazismo, ora è il giustificazionismo verso la finanza. Hollande, invece, ha detto che la finanza è un mostro senza volto. Lo penso anch' io e l' ho scritto. Il peggio può essere ancora evitato»

Tremonti, ma è diventato di sinistra dopo essere stato il ministro più importante di un governo di centrodestra del quale faceva parte anche la Lega xenofoba?
«Credo che non esistano più la vecchia sinistra e la vecchia destra: si stanno formando una nuova sinistra e una nuova destra. Un esempio di nuova destra lo vedo nello spontaneismo reattivo dell' estrema destra francese. La nuova sinistra la vedo in una logica più riflessiva, di riformismo tranquillo. Questo può valere anche al centro. Il banco di prova è la posizione sulla finanza. Da una parte chi pensa che il suo potere sia in fondo positivo; dall' altra chi, come Hollandee il sottoscritto, che la considera il fattore che ha sovvertito il vecchio ordine e generato il caos».

Deduco che lei non stia con la nuova destra?
«Assolutamente no».

Diversi esponenti del Pdl, però, hanno fatto i complimenti alla Le Pen.
«Francamente sono più interessato a capire cosa sta succedendo in Olanda».

Pensa che Hollande vincerà al ballottaggio?
«Non ho idea, ma spero di sì».

Monti e Hollande imporranno gli eurobond alla Merkel?
«Dopo Delors, che lo fece nel 1993, sono stato io, contro tutti,a riproporre già nel 2003 gli eurobond che restano il simbolo di una politica diversa».

Qual è il suo giudizio sul governo Monti?
«Premetto che per tre anni, il passato governo, ha tenuto insieme il bilancio pubblico, non ha avuto una sola ora di sciopero, ha mantenuto la coesione sociale. Poi, dopo agosto e mio malgrado, è iniziata una diversa politica economica».

Sarà, ma siete stati costrettia lasciare per evitare il default.
«Faccio notare che a valle del governo Monti lo spread era a 525 e che, dopo un lieve calo, a gennaio è risalito a quei livelli. Poi sono arrivate le iniezioni di liquidità della Bce, ma ora lo spread sta risalendo. Era stato detto che la crisi in Europa era finita...».

Lo disse Monti.
«... Una "voce asiatica" disse anche che pareva improbabile una risalita degli spread... La verità è che l' economia si sta avvitando, il settore immobiliare è fermo. E l' immobiliare è fatto dalle famiglie italiane. La sequenza parossistica e progressiva delle tasse sarà causa di gravi tensioni».

Pensa che Monti farà politica dopo il 2013?
«Non ho interesse a questa domanda. Quello che sta venendo fuori tra Imu e Iva avrà effetti sociali difficili da prevedere. Stiamo facendo in Italia una politica simile a quella che l' Fmi ha imposto senza successo in Grecia».

Darà risultati la spending review?
«Delle due l' una: o la spending review darà risultati diluiti nel tempo, oppure le cose vanno chiamate con il proprio nome: sarà una manovra bis da 20 miliardi che impatta sui diritti dei cittadini».

È vero che ha votato solo la fiducia al governo Montie nessun altro provvedimento?
«Ho votato la fiducia e basta. Diciamo così».

Voterà la riforma del lavoro?
«Così com' è, no. Quella riforma oscilla tra due opposte polarità: quella americana, simboleggiata dai cartoni sempre pronti sulle scrivanie, e quella sovietica secondo cui il lavoro o è dipendente o non è, ed è devianza. Questa riforma distruggerà lavoro anziché crearlo».

Cosa pensa del progetto di Alfano di cambiare il partito?
«Finora c' è il Pdl. Io sto nel Pdl».

Si candiderà alle prossime elezioni?
«Penso di sì».

Con chi?
«Ogni cosa a suo tempo».