Giulio Tremonti



Dialogo con Giulio Tremonti

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Entrata nell'euro

On.le Professore, innanzitutto volevo esprimerLe tutta la mia considerazione ante e post libro, per le posizioni assunte e difese strenuamente anche durante il suo impegno governativo. Mi tolga una curiosità. Io da molto tempo sostengo che la nostra (Italia) entrata nell'euro è stata un grossolano errore nei modi, nei tempi e nella parametrazione. Averlo fatto col "cappio al collo", alle condizioni imposteci dai soliti noti, ha portato danni gravissimi che alla lunga hanno pareggiato ed anche sorpassato gli indubbi vantaggi che una "protezione" europea poteva portare alla nostra economia. Gli stessi errori si continuano a perpetrare nei confronti di quelle nazioni in lista d'attesa, per un allargamento sconsiderato (mancanza assoluta d'omogeneità delle problematiche economiche di ognuna) che fa solo il gioco delle solite (due) note e meglio ancora della sola Germania. Non sarebbe il caso di mettere uno stop a tutto ciò, se non vogliamo fare un 'botto' tremendo? Grazie per l'attenzione. (L. Dusmet)

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consapevolezza civica

E' per lo meno dagli anni '80 che la dissennata gestione della cosa pubblica, rispondente unicamente alle ambizioni e agli interessi degli amministratori e delle lobby di appartenenza, mina la nazione. Così come non sono sorpreso di sapere che i paesi dell'Unione Europea, proiezione sovranazionale del faccendierismo regionale, perseguano solo i propri interessi. Che dire? Spero che ce la facciate o comunque ne segua una " crescita di consapevolezza civica ", che rintuzzi l'opportunismo imperante. Certo! In un mondo vuoto d'idee e di valori è " più furbo " chi evita di fare la fila o incassa " mazzette " ma quando il pollo è spennato ci vuole altro. Bisogna serrare le fila, tener conto delle giuste recriminazioni dei " polli ", isolare i viziosi e fissare nuovi valori a regola della convivenza. Valori che vadano " al cuore " della gente, che ne stimolino la creatività, la coerenza. (D. Passalacqua)

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ias suicidi

Egr. Prof., nell'all. 1 parla di IAS suicidi. Può esplicitare? IAS non registra i flussi di potere di acquisto, non distingue moneta legale e moneta creditizia. Gli effetti cumulativi di ciò fanno mostri. La creazione di mezzi monetari non comporta costi di produzione per emittente. Il loro potere di acquisto, il loro valore, viene dato loro da chi li accetta. la banca guadagna sulla cessione di un valore che essa riceve attraverso l'accettazione. Ma questo valore, questo flusso di potere di acquisto, non viene contabilizzato, non viene tassato; la banca, quando eroga, segna una passività, non segna quando il potere d'acquisto è entrato. Quando presta 100, la banca segna -100 di uscita del prestato e +100 di entrata del credito che acquisisce; saldo 0. In realtà realizza anche un'ulteriore entrata di +100, che è il potere di acquisto che presta. Se lo segnasse, avremmo +100 +100 -100, saldo +100. Spero La interessi. Cordiali saluti. (M. Della Luna)

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meridionalismo

Gentile Professore, ho letto il Suo libro e ne sono stato conquistato, anche se aderendo ad Insorgenza Civile un movimento meridionalista non ne condivido la totalità del pensiero (penso ad esempio che le Banche rappresentino l'ultimo baluardo del Capitalismo e che l'alleanza tra Finanza e potere bancario sia lo stadio attuale del confronto vero tra Capitale e mondo del Lavoro). Mi piacerebbe una Sua piena adesione alle ragioni del Meridionalismo Insorgente che ha bisogno di un lader vero del Suo calibro. Perchè non ci pensa? e perchè non organizziamo un incontro tra lei e l'arch. Nando Dicè presidente di Insorgente? Lei è un grande tra i nani della politica e dovrebbe comportarsi da tale mandando a quel paese gli omuncoli con cui ha rapporti politici. Mi permetta. Con affetto (A. Ceparano)