Giulio Tremonti



 - Per proseguire il dialogo

On.le Professore, innanzitutto volevo esprimerLe tutta la mia considerazione ante e post libro, per le posizioni assunte e difese strenuamente anche durante il suo impegno governativo. Mi tolga una curiosità. Io da molto tempo sostengo che la nostra (Italia) entrata nell'euro è stata un grossolano errore nei modi, nei tempi e nella parametrazione. Averlo fatto col "cappio al collo", alle condizioni imposteci dai soliti noti, ha portato danni gravissimi che alla lunga hanno pareggiato ed anche sorpassato gli indubbi vantaggi che una "protezione" europea poteva portare alla nostra economia. Gli stessi errori si continuano a perpetrare nei confronti di quelle nazioni in lista d'attesa, per un allargamento sconsiderato (mancanza assoluta d'omogeneità delle problematiche economiche di ognuna) che fa solo il gioco delle solite (due) note e meglio ancora della sola Germania. Non sarebbe il caso di mettere uno stop a tutto ciò, se non vogliamo fare un 'botto' tremendo? Grazie per l'attenzione. (L. Dusmet)

LA RISPOSTA

Caro Dusmet: provo a toglierLe la curiosità. Per l’Italia l’obiettivo essenziale era mettere il nostro enorme debito pubblico “al sicuro” dentro la fortezza di Maastricht, a qualsiasi costo. Ora vediamo che tanto al sicuro non è … Tanto cordialmente Giulio Tremonti