Giulio Tremonti



Dialogo con Giulio Tremonti

Tutte le domande e risposte

- Per proseguire il dialogo

europa

Caro Onorevole, sono contento di aver comprato e letto il libro, davvero. Mi è sembrato di desumere che Lei, legge l'Europa come se fosse un'entità favorevole ai popoli che la compongono. Siccome tutto va al contrario, e non si fa altro che spingere verso quella direzione cercando di convincere che più lo si fa e meglio sarà, allora beh, il filo uno se lo perde definitivamente... Un'idea me la sono fatta e volevo condividerla con Lei: in troppo pochi, durante questi 20/30 anni, hanno capito cosa stesse realmente succedendo, il resto, si è affidato soltanto ai "riflessi" di ciò che gli veniva promesso. Questo Lei lo ha perfettamente rilevato ma io aggiungo che quei pochi sono quelli che hanno voluto e pianificato tutto questo che oggi i popoli subiscono. Perché ci si ostina a spremere sempre di più la Grecia? Per salvarla? No, perchè nessuno deve avere la prova che fallire conviene. Con stima e affetto. (M. Giulio)

- Uscita di Sicurezza

trasferimento debito

Egregio professore, ho avuto recentemente il piacere di assistere ad un seminario di Stuart Holland nel quale parlava di come risolvere la crisi dell'Unione Europea. In particolare egli sosteneva che una soluzione positiva per i paesi membri sarebbe quella di trasferire parte del debito, quella sopra la soglia del 60%, all'Unione ad interessi minimi e inoltre non trattabile sul mercato. Holland come lei era d'accordo per l'emissione sul mercato degli Eurobond, che lui chiama Unionbond, che dovrebbero andare come fondi di finanziamento di grandi opere gestite dalla Banca Europea per gli Investimenti vista l'esperienza che questa Banca ha in questo campo. Questo farebbe respirare gli Stati con un debito pubblico elevato, stimolerebbe la crescita e ridurrebbe la disoccupazione nel Eurozona. Lei è d'accordo sul trasferimento di una quota del debito dei Paesi membri all'Unione, se sì, quali vantaggi porterebbe all'Italia, vista la posizione, se questa manovra venisse approvata? (V. Halilaj)

- Crisi Economica

sud est asiatico

Ho letto "uscita di Sicurezza" e concordo su quasi tutto. Mi permetto tuttavia di far cenno ad un aspetto non esaminato nel libro. Non si dice che nel sud est asiatico (inclusi Giappone Australia Nuova Zelanda) vivono quasi 4 miliardi di persone che stanno lavorando e consumando a tutto spiano. Il nucleo della produzione e dei consumi del pianeta sarà lì. Il destino del pianeta sarà deciso da loro anche da un punto di vista ambientale. Noi potremo, se ne saremo capaci, accodarci a loro. Probabilmente ne saranno capaci solamente i più robusti di noi, gli altri, necessariamente, saranno costretti a soccombere, con buona pace di economisti che continueranno ad aspettare il Godot della crescita per i prossimi anni. Con stima invio cordiali saluti. (S. Maschio)