Giulio Tremonti



Dialogo con Giulio Tremonti

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errori

Buonasera, presupponendo il fatto che non si commette un'errore perchè ne si conoscono le conseguenze, i popoli non dovrebbero fare gli errori che sono scritti nelle loro storie. Sul mio libro delle scuole superiori ad esempio non vi erano scritte le cause della crisi del '29, solo oggi ci si rende conto che c'è molto in comune con la scrisi iniziata nel 2008, non pensa che questo vuoto storico sia stato ed è fatale? Distinti saluti, Michelangelo Pacifico

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spunti e riflessioni

Gentilissimo Ministro Giulio Tremonti, Mi permetto di esprimerle... Spunti e riflessioni molto concise... EUROPA: L'"Uomo" Il Primo interesse, in assoluto della politica europea! Fondamenta: radici Cristiano Ebraiche. Importante non disconoscerle ma considerarle invece basilari le nostre radici, partendo dalle greco-romane e poi cristiane. Sono quelle più profonde e più rappresentative degli Stati europei. Considerare anche laicamente, l'importanza storica del cristianesimo sia dal punto di vista sociale che dal punto di vista storico artistico. Dobbiamo alla chiesa, in tutta l'Europa la maggiore attrazione del turismo culturale. L'Italia soprattutto ha un gioiello, un solitario incastonato nella nostra bellissima Italia, il Vaticano! Patrimonio che va salvaguardato e rispettato da tutti in quanto testimonianza della nostra storia! La Saluto Cordialmente come Sempre! (ho superato le battute, cancellerò parte, uffa!..) Leda Maggiore

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Luigini e Contadini

Gentile Professore, alcuni anni fa, approfittando della sua presenza ad un incontro in Assolombarda, ho avuto il piacere di regalarle copia de L'Orologio di Levi, segnalandole un passaggio sul conflitto tra "Luigini" e "Contadini". Con un gruppo di analisti abbiamo costituito un nome collettivo - Gabrio Casati - e a giugno scorso abbiamo pubblicato con Guerini e Associati un saggio politico sulla Questione Settentrionale, intitolato proprio "Luigini contro Contadini". Saggio che molto deve alla sua analisi di fondo. Stiamo affrontando la riflessione che dovrebbe condurci alla stesura del secondo libro. Pertanto, sarebbe per noi una splendida occasione e un privilegio poter avere l'occasione di confrontarci con lei sulle linee strategiche cui conformare la nuova analisi, tanto più alla luce del suo nuovo libro e delle nuove condizioni dis cenario.Siamo in due e siamo a Milano. Grazie fin da ora della attenzione e speriamo, sinceramente, a presto. Daniele Nepoti, Francesco Gazzoletti

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Non sono un economista

Non sono un economista ma mi piace molto la matematica per cui su Wikipedia alle voci disoccupazione e debito pubblico ho pubblicato le mie trattazioni matematiche. In riferimento al problema della disoccupazione è venuto fuori che solo la crescita del PIL determina l'aumento del numero di occupati . Ma l'aumento dell'inflazione a parità di salario nominale, solo nell'ipotesi che il PIL cresca, produce un'ulteriore aumento di occupati. Quindi il fatto che lei metta in evidenza il fatto che solo il sano investimento dei capitali in economia reale a discapito di quelli nei mercati finanziari può risolvere il problema della crisi attuale è in linea con i miei calcoli.Sul fatto però che l'inflazione in caso di crescita del PIL faccia aumentare il numero di occupati ho dei seri dubbi. Immagino che se aumentano i prezzi le imprese guadagnano di più e quindi sono incentivate ad assumere più personale. Lei che ne pensa? I miei calcoli sono esatti? Grazie (G. Palermo)