Giulio Tremonti



Dialogo con Giulio Tremonti

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uscendo dalla crisi

EgrProf. La situazione mi confonde: si dice, anche all'estero, di star uscendo dalla crisi, ma la bilancia è sbilanciata: cercando di alzare un piatto (la salvezza in eurozona) si è fatto scendere l'altro (la condizione interna italiana) le persone sembrano polli in batteria, il pil è sceso a -7%, il rischio povertà è salito, lo spread quota 400 circa; l' Italia insieme ad altri 3 sono Paesi dell'UE con squilibri economici urgenti per i quali si potrebbero ricevere ulteriori raccomandazioni da Bruxelles.Qualcosa non torna! Dopo la manovra Monti, spero che, in caso di nuovi "suggerimenti", si guardino anche gli equilibri interni del Paese perchè se per adempiere le richieste UE (necessarie ma sempre più pressanti e pesanti) ci perdiamo di vista, il rischio implosione esiste (se per es. vacillano i risparmi privati?). In generale, dopo la Grecia, soffocata, penso che i Trattati UE blocchino il sistema, a mio modesto avviso un aggiornamento contribuirebbe ad uscire dal pantano. A presto. (G. Palermo)

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una società che si basi su caratteristiche eco-sociali

Quanto sta sfociando evidenzia l'assoluta inadeguatezza dell'uomo al fine di predisporre una società che si basi su caratteristiche eco-sociali, cioè, ecologiche e sociali. L'interesse economico ha da sempre determinato la storia dei popoli, oggi si parla di debito sovrano, anziché di popolo e questo ne è un' evidenza. Il capitalismo ha eroso nel corso dei secoli, la basi su cui esso stesso poggia, cioè la circolarità di denaro. La cosiddetta crisi, ne è l'effetto collaterale per eccellenza, lo spostamento verso l'alto di enormi quantità di capitali che vengono accumulate e tolte alla circolarità, linfa vitale dell'economia di ogni paese, è una fase degenerativa, fuori controllo. Le conseguenze di tale fase non possono essere arginate con periodi di austerity, in quanto la riduzione di denaro effettuata a danno delle masse, fonte primaria della mobilità economica non farà nient'altro che accelerare l' auto terminazione di ogni paese e la sua fase recessiva. (A. G. Tolomeo)

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Integrazione

...solo attraverso l'integrazione del concetto di fraternità teorizzato dall'economia civile, l'economia politica può giungere alla più completa integrazione.Prodromo questo necessario per la democrazia e la libertà.Sono della convinzione che né la visione liberal individualista del mondo né la visione statocentrica della società possano tirarci fuori dallo stato di cose in cui oggi tutto il mondo occidentale e non solo si trova. Grazie per il bel libro.Distintamente Carmelo Scibilia.

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nuove idee

Gentile Professore, ho letto con grande interesse il suo libro, estremamente stimolante. Penso sia utile, proprio per ridare stimolo e dignità alla politica, avviare un Forum delle Idee in campo sociale, filosofico ed economico. L'intera società ed, in specie, quella occidentale ha bisogno di nuove idee, in quanto è ormai vetusta e statica. Ne lancio un paio, tanto per iniziare: una nuova organizzazione del lavoro, intesa proprio come gestione degli orari (attualmente sincronizzati su quelli delle fabbriche) e della relativa logistica (occorre più libertà e flessibilità); o la promulgazione di un Testo Unico del Merito e della Meritocrazia, cui ispirare l'azione della pubblica amministrazione e delle aziende, con meccanismi premianti. Prosegua nella sua attività di critica costruttiva. Molti cari auguri. Giuseppe - Pescara