25/07/2012 - Per proseguire il dialogoiva e guadagniPreg.mo Prof. Tremonti, ho letto una domanda a cui sento il dovere di aggiungere un parere modesto. ""..La quasi generalizzata riscossione dell'IVA su guadagni non ancora, se non addirittura mai, percepiti; la beffa statistica degli studi di settore, tali per i quali intere categorie tuttora dichiarano molto meno del reale mentre altri sono costretti a dichiarare di piu' per non subire anche un controllo e non avere altri ostacoli in tempi di crisi; la riscossione anticipata di tributi sulla base di un guadagno futuro presunto. Non sono forse, questi, strumenti vessatori, da eliminare! (M. Magnifico)"" Di vessatorio c'è poco o nulla. Semmai gli Studi di Settore sono uno strumento, oltre che fiscale, anche di controllo del trend economico-fiscale-aziendale distinto per attività. E' la non coerenza di chi li compila a mettere sulla erronea strada il legislatore che trae da essi l'indicatore per apportare correttivi alla politica fiscale del Paese. Giusto Professore? (S.Fantasia)leggi la risposta
24/07/2012 - Per proseguire il dialogosoluzione alla crisiLa soluzione alla crisi e' una sola " Certificati di credito decennali a tasso zero al portatore" da sottoscrivere percentualmente sugli stipendi se in Italia per 10 anni si pag asse il 10% degli stipendi in questo modo sparirebbe il debito pubblico come sia gestibile e' da spiegare e' certamente una moneta parallela ma farebbe la differenza tra paese e paese (Gian Franco Panzera)leggi la risposta
23/07/2012 - Per proseguire il dialogonobelProfessore buona sera, sono un Suo estimatore e sono fermamente convinto che in qualsiasi altro paese al mondo l'avrebbero candidato al Nobel per l'economia. Detto questo oltre ad invitarLa a fare ancora qualcosa di utile per il nostro Paese Le chiedo come si esce da questa situazione e che può fare un piccolo imprenditore ultra cinquantenne. Cordiali Saluti (R. Ciucci)leggi la risposta
22/07/2012 - Per proseguire il dialogoperona giusta nel governo sbagliatoCaro Professore, Le sono debitore di aver messo ordine ed ampliato le mie poche intuizioni avute quando è stato abbattuto il muro di Berlino. Finiva il nemico mortale del sistema capitalistico, era il momento di ripensare le regole di questo sistema per rivedere ciò che non funzionava. Semplificando: il SISTEMA COMUNISTA NON SAPEVA PRODURRE, IL SISTEMA CAPITALISTA NON SAPEVA RIDISTRIBUIRE la ricchezza prodotta. Senza un'equa ridistribuzione non c'è vera democrazia, senza giustizia non c'è libertà. La sua uscita di sicurezza, che chiaramente pone la soluzione della crisi a livello globale (GLOBAL LEGAL STANDARD), mi lascia solo un dubbio sulla possibilità di utilizzare investimenti keynesiani (come per la crisi del '29) con l'attuale livello di indebitamento globale. Egregio Professore, leggendo il suo libro, che consiglio agli amici, mi è venuto da pensare come Lei fosse: LA PERSONA GIUSTA NEL GOVERNO SBAGLIATO, AL MOMENTO SBAGLIATO. Con stima e cordialità Roberto Roscinileggi la risposta