Giulio Tremonti



 - Per proseguire il dialogo

Preg.mo Prof. Tremonti, ho letto una domanda a cui sento il dovere di aggiungere un parere modesto. ""..La quasi generalizzata riscossione dell'IVA su guadagni non ancora, se non addirittura mai, percepiti; la beffa statistica degli studi di settore, tali per i quali intere categorie tuttora dichiarano molto meno del reale mentre altri sono costretti a dichiarare di piu' per non subire anche un controllo e non avere altri ostacoli in tempi di crisi; la riscossione anticipata di tributi sulla base di un guadagno futuro presunto. Non sono forse, questi, strumenti vessatori, da eliminare! (M. Magnifico)"" Di vessatorio c'è poco o nulla. Semmai gli Studi di Settore sono uno strumento, oltre che fiscale, anche di controllo del trend economico-fiscale-aziendale distinto per attività. E' la non coerenza di chi li compila a mettere sulla erronea strada il legislatore che trae da essi l'indicatore per apportare correttivi alla politica fiscale del Paese. Giusto Professore? (S.Fantasia)

LA RISPOSTA

Caro Fantasia: credo che Lei abbia centrato la natura del problema, che non è negli strumenti in sé, ma nel modo (spesso eccessivo e/o troppo “fiscale”) con cui sono applicati. Tanto cordialmente, Giulio Tremonti