Giulio Tremonti



Dialogo con Giulio Tremonti

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Salute

Gentilissimo Professor Giulio Tremonti, Questa volta torno ad essere quella cittadina alla quale pare cosa giusta trasferire la conoscenza dei propri problemi, sia perché possa tenere da conto politicamente, l'andazzo generale pesantissimo, sia per correttezza di una diradata mia presenza sul suo blog. Ebbene, a causa di un farmaco per la tiroide, sto accusando problemi di salute, che mi auguro possano risolversi positivamente. Naturalmente ciò comporta aggravio di spese, mancanza di serenità ad eseguire, anzi creare, ideare e proporre il proprio lavoro. Dopo aver dato fondo ai tesoretti dormienti, si accumulano i rossi bancari, si chiedono prestiti che riducono la sopravvivenza. Della mia pensione non ho notizie, insomma, può immaginare... Le ho scritto tutto ciò perché spero possa servirle come riflessione generale della sua proposta politica ed anche per giustificare la mia assenza. La ringrazio ancora per l'attenzione. La saluto tanto cordialmente! Leda Maggiore

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Domande generali

Gentilissimo professore, ho letto il suo libro come può leggerlo una cittadina qualsiasi. L'ho trovato molto interessante in quanto i concetti sono chiari e quindi per tutti. Lei conosce la politica, ci dice che all'inizio della crisi, i politici hanno mal valutato la portata di questa crisi, adottando quindi inadeguate misure per arginarla. Con il G20 poi, in maniera astuta, complice la politica, il potere di dare regole è passato all'economia finanziaria. Propone nuove regole che la politica dovrebbe adottare, come introdurre una nuova versione della legge del 1933.Ci sono secondo lei attualmente le condizioni per detronizzare la finanza e per la politica la possibilità di riappropriarsi dei poteri perduti sulla via da lei indicata? C'è oggi consapevolezza, onestà e volontà per ricostruire una democrazia politica che ci tolga dalla schiavitù finanziaria? I cittadini come possono partecipare? Grazie. Cordialmente saluto. S. Marcellini.

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Agente di commercio

Gent.mo prof. Tremonti, sono un agente di commercio di 34 anni della provincia di Ascoli Piceno che con entusiasmo e passione sta leggendo, forse con un po' di ritardo considerando la data di uscita, il suo libro "Uscita di sicurezza". Sarei ben felice di avere un parere autorevole come il suo circa come gestire le proprie disponibilità finanziarie depositate, spesso con sacrifici, negli istituti di credito italiani in previsione non tanto di un fallimento degli istituti stessi che sinceramente vedo poco probabile (too big to fail!) quanto di un default anche controllato da parte del nostro Paese, di una svalutazione repentina dell'Euro o di un ritorno alla moneta nazionale (ipotesi che lei scarta nell’ intervista rilasciata da Fazio). Con entusiasmo le ho scritto questa mail e con entusiasmo e fiducia attendo una sua risposta. Nel rinnovarle la mia stima, le porgo i miei più cordiali saluti. Mascitti Luigi

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Ragioni della crisi

Egregio professor Tremonti, Le scrivo questa mail per cercare di comprendere con l'aiuto di una persona informata e competente come Lei le reali ragioni dell'attuale crisi, descritta mirabilmente nel suo libro, totalmente ascrivibili, a mio parere, al fatto che, come anche Lei sostiene, gli stati nazionali sono stati esautorati della loro sovranità monetaria dalle banche private, ovvero la BCE, le quali possono creare denaro in quantità illimitata dal nulla, secondo un processo chiamato signoraggio. Le chiedo se davvero è questo ciò che pensa e le domando anche come mai non ha dato seguito al tentativo di nazionalizzazione della banca d'Italia da Lei cominciato in seguito allo scandalo "Bancopoli" dei "furbetti del quartierino". Le rivolgo cordiali saluti, Pierpaolo Favia.