Giulio Tremonti



Dialogo con Giulio Tremonti

Tutte le domande e risposte

- Per proseguire il dialogo

consigli per tesi

Egregio Professore, sono Alessandra Fior. In questi giorni sto leggendo il Suo ultimo libro "Uscita di sicurezza" che mi sta dando ottimi spunti per la stesura della mia tesi. Nello specifico, l'argomento precursore dell'elaborato fa riferimento ai cicli lunghi di Kondrat'ev (o Kondratieff) ed il quesito al quale vuole rispondere è il seguente: "Può la durata dei cicli lunghi essere manipolata?" Una ipotesi è che lo sia, attraverso la politica monetaria, ed in particolare attraverso l'offerta di moneta che provoca la variazione della velocità di circolazione della moneta, che a sua volta agisce sulla domanda aggregata di beni e servizi e che, infine, determina l'allungamento del ciclo lungo (prolungandone ad esempio l'inverno). A tal proposito vorrei chiederLe se può suggerirmi dei link ai quali posso collegarmi per approfondire l'argomento ed, in particolare, supportare la tesi di cui sopra. In attesa di Suo cortese riscontro, anticipatamente La ringrazio. Cordialità (A. Fior)

- Crisi Economica

debito pubblico

Buongiorno Professore, Ho letto il primo capitolo del suo nuovo libro. Sapevo che non concordava con Keynes sulla teoria del debito pubblico come motore dell'economia grazie al moltiplicatore, ma ora la sua posizione è drastica. Il debito è nei confronti di cittadini, banche, stati esteri, imprese. Se vi si rinuncia completamente, si lascia esclusivamente al mercato la raccolta e la gestione di tale denaro, si rinuncia comunque a fare politica e comunque non ci mette al riparo dalle attività speculative. Il pareggio perpetuo è un'utopia. (S. Seganti)

- Per proseguire il dialogo

trovare soluzioni

Salve Professore, sembra in atto una prevalenza di produzione immateriale: una sorta di attrattore indiscriminato di denaro, con effetti che vanno dalla sostanziale de-industrializzazione di intere nazioni, compresa la nostra (dove, peraltro, ai consumatori si chiede da più parti di continuare a spendere soldi che non ci sono, anche con la scusa di sostenere l'economia), fino ad un vero e proprio latifondismo virtuale basato sulle proprietà intellettuali; specialmente quelle nate sotto legislazioni particolarmente "allegre" come quella statunitense (che qualcuno vorrebbe l'Europa imitasse). Sono l'unico a sentire la necessità di studi approfonditi (che forse ci sono già ma non sono noti al grande pubblico) e di soluzioni "de jure" che limitino i danni? E' azzardato, giudicandone gli effetti, tentare un parallelo tra banca di risparmio/investimento e industria tradizionale, tra commercio di titoli inventati e nuova economia? Grazie infinite in anticipo. (M. Magnifico)