Giulio Tremonti



Dialogo con Giulio Tremonti

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Ho visto la trasmissione con Santoro

Ho visto la trasmissione con Santoro e ascoltato con interesse le sue analisi. (e ovviamente sono andato a comprare il libro). Mi occupo di finanza da tanto (dentro e fuori le banche) e sono sempre più convinto anch io che il male maggiore di questi anni sono le banche che non svolgono più una funzione sociale ed economica ma quasi esclusivamente un ruolo da speculatrici leggittimate! Avrei tanti quesiti da proporle ma uno in particolare me lo permetta: perchè la politica lascia tanto monopolio a un sistema che risulta così inefficiente? ad esempio tiro in ballo l'artcolo 166 del TUF e sintetizzo: perchè non deve esistere la figura del gestore in attività finanziaria singolo? una persona fisica iscritta a un regolare albo che curerebbe nella massima indipendenza il risparmio di un cliente? sono tanti e troppii vantaggi inutili che ha il sistema bancario, da questi nascono troppi soprusi e credo problemi! Grazie per la risposta. Antonio Carnevale

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lettere incoraggianti

Ho letto con molto interesse il suo ultimo libro e ne condivido quasi interamente le tesi esposte e le possibili soluzioni alla crisi. Come il Suo precedente libro (la paura e la speranza), ritengo che possa essere considerato anche alla stregua di un "manifesto" per un nuovo movimento politico e Le domando se sta' pensando di formare una nuova aggregazione politica intorno alle tesi esposte che, sono sicuro, potrebbe attrarre persone provienienti da diversi schieramenti e collocazioni politiche. La chiarezza delle tesi, l'identificazione del vero pericolo per il futuro della nostra comunita' nazionale (e piu' in generale del futuro dei popoli) e soluzioni altrettanto chiare, oltre ad un fondamento di valori espresso molto bene nel suo precedente "la paura e la speranza", potrebbero finalmente dare vita a qualcosa che oggi manca nella politica italiana. Mi piacerebbe sapere la Sua opinione. Grazie. Fabio

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Riportare la produzione in loco

"se Cina, India e pochi altri paesi assorbono quasi il 90% della produzione industriale mondiale, vuol dire che il resto del mondo (Europa e America) produce solo il 10%. Troppo poco per poter dar lavoro a tutti quelli che ne hanno bisogno. Se non riportiamo le fabbriche in loco non possiamo avere futuro! E non posso accettare che la nostra competitività (costo del lavoro) debba scendere al livello della nuova schiavitù dei paesi emergenti." (Sergio Stagnaro)