Giulio Tremonti



Dialogo con Giulio Tremonti

Crisi Economica

- Crisi Economica

Candidato

Gentile Professor Tremonti, leggo oggi del suo addio al Pdl e del probabile movimento politico che si accinge a costituire. Ho 37 anni e vivo in Sardegna, sono l'autore del pamphlet "Tutta colpa di Berlusconi", edito da Adornato nel 2006, ho una laurea in Economia e per professione presto consulenze imprenditoriali. Ho vissuto 7 anni a Milano e 2 anni negli Emirati Arabi. Vista la grave situazione in cui versa il nostro Paese sento il dovere di mettere a disposizione le mie qualità e le mie energie per dare voce anche a quel mondo dei "giovani", cui sento ancora di appartenere, ormai disilluso e amareggiato dall'inerzia di una politica sterile e cieca di fronte alle nuove dinamiche mondiali. Nel caso di bisogno di collaboratori seri e realmente in linea con il suo modo di intendere la politica, la finanza e la società civile, mi vorrei candidare per aderire al suo progetto. Nella speranza di ottenere un colloquio conoscitivo, i miei migliori saluti. Dott. Sandro Bruni.

- Crisi Economica

Italia Nuova

On. Giulio Tremonti, Ho letto stamattina sul Corriere della Sera l'articolo di avvio del Suo nuovo partito, devo dire che mi ha incuriosito abbastanza e mi ha anche cautamente appassionato. Infatti, in questo delicato momento che attraversa il nostro Paese è indispensabile riprendere a costruire la filiera fiduciaria, in effetti la fiducia tra le persone verso le Istituzioni pubbliche è fondamentale per riuscire a fare un passo avanti rispetto all'immobilismo più totale. Quindi ben vengano Movimenti Politici che possano alimentare la catena della fiducia e della passione verso tutti e ogni cosa. Non nascondo che mi farebbe piacere guardare a questa Sua esperienza con la giusta speranza per una....Italia Nuova! Con viva cordialità i miei più cordiali in bocca al lupo per questa sfida. Antonio Vecchione Cassino (FR)

- Crisi Economica

Lire

Le caramelle costavano 50 lire oggi? 0,10(quattro volte), gli immobili semplicemente il doppio in euro, un'elemosina costava 100 lire oggi un euro o, se va bene, mezzo(20 volte)e così via. Non c'è via d'uscita se non ritornare alla lira, uscendo da tutte le consorterie internazionali che ci succhiano il sangue senza darci NULLA ed attendere che i prezzi ribassino almeno fino al livello del 1996 poiché la gente è saggia e non consuma e, quindi, la ''roba'' verrà svalutata ed accessibile agli stipendiati e pensionati. Inutile insistere sulla crescita; si filosofeggia! Occorre tornare indietro per andare avanti. Si batta moneta (Lire)da quantitative easing: non ci sarà inflazione poiché la gente tesaurizzerà. Bisogna sperare in una forte deflazione CHE consenta di riprendere le esportazioni. Siano aboliti comuni, provincie, regioni, sia eliminata la burocrazia perversa, siano abbassate le tasse. Saluti. Giancarlo Politi, VINCI(FI)