Giulio Tremonti



Dialogo con Giulio Tremonti

Tutte le domande e risposte

- Uscita di Sicurezza

speranze per il futuro

Buon giorno Onorevole, ho letto il libro ed il quadro complessivo descritto, ha affievolito le mie speranze per il futuro e mi chiedo: Perché si e' lasciato che accadesse tutto questo? Perché eminenti economisti e giuristi, politici e dirigenti, non hanno lottato per prevenirlo? Cosa cia hanno guadagnato? Perché 'ci sentiamo vittime sacrificali senza sapere su quale altare? Davvero siamo guidati da una classe dirigente che non ha salvaguardato cio' che gli Italiani hanno costruito in 60 anni? Credo che tutta Italia abbia bisogno di risposte. Dico sempre ai miei collaboratori: "La gente (l'elettore) non si arrabbia se sul suo percorso nascono, problemi, sacrifici o difficolta', ma si adira se tutto cio' gli viene nascosto per fini personali, poiché questo atteggiamento li fa sentire deboli e manipolati, ed a nessuno piace esserlo". Grazie comunque per l'eccellente lavoro e mi auguro che in futuro le sue idee vengano ascoltate e le diano la possibilita' di applicarle. (D. Miccione)

- Per proseguire il dialogo

democrazia

Buonasera, professor Tremonti. Devo dire che ho apprezzato moltissimo il taglio del suo libro e ancora di più la presa di posizione ferma e controcorrente che con esso ha voluto esternare. Essendo io un convinto sostenitore della democrazia, credo che non sia la soluzione (appunto quella che ora stiamo percorrendo in Italia con il governo dei 'tecnici') 'curare i deficit pubblici con dosi di deficit di democrazia', come lei scrive. Vorrei quindi che questo sua analisi diventasse 'proposta', alternativa politica reale. Le chiedo quindi, perché non da' il via ad un nuovo movimento politico, che raccolga quanti la pensano come lei e vorrebbero battersi per cambiare il sistema? Con stima, E. Raveglia

- Crisi Economica

ultimi decenni

Non è difficile condividere la sua analisi sul debordare dell'alta finanza internazionale nella sfera politica e sul sovrapporsi di un'economia speculativa su quella reale. Mi lascia perplesso il fatto che lei sembra attribuire questo fenomeno agli ultimi decenni, mentre a me pare intrinseco allo sviluppo del capitalismo anglosassone fin dalla fine dell'Ottocento. E a me pare che non sia corretto parlare di fascismo bianco, dato che a volere essere oggettivi, il fascismo si oppose alla "demo-plutocrazia", come si legge in molti autori, da ultimo lo stesso Ezra Pound. Cosa ne pensa? (G. Colonna)