Lei è quello che è stato per 10 anni ministro dell'economia, di un governo che aveva promesso (dal 1994) meno tasse (max 3 aliquote e max 33%), una politica economia liberale con tagli alla spesa pubblica parassitaria. E invece, con lei, ci siamo trovati: poteri abnormi e incostituzionali ad Equitalia, ganasce, accertamenti esecutivi (un obbrobrio incostituzionale: prima paghi poi fai ricorso!), aggravio degli studi di settore, pignoramenti di case anche per poche migliaia di euro di debito fiscale, nessun taglio alla spesa pubblica improduttiva e una totale sudditanza alla euro-lobby finanziaria ("ce lo chiede l'Europa" è tutto quello che lei sapeva dire) E in più una pressione fiscale del 60% e oltre, che non ha eguali al mondo e sta facendo morire le aziende una dopo l'altra. E lei ha ancora il coraggio di impartire lezioni? Roberto Frigerio
LA RISPOSTA
Gentile Signore: nel 1994 ho fatto il ministro per 6 mesi. Ho detassato gli utili creando un premio fiscale per chi investiva, assumeva, si quotava, etc. Nel periodo maggio 2001-maggio 2003 ho gestito dopo l’11 settembre una crisi che vedeva comunque l’Italia meglio della Germania, tanto come deficit che come PIL. Nel 2004 ho avuto finalmente la possibilità di presentare una riforma fiscale. Sono stato costretto alle dimissioni. Sono tornato solo dall’autunno 2005 alle elezioni 2006. Infine ho fatto il ministro dal maggio 2008 al maggio 2011 (poi è venuto Berlusconi): il deficit è sceso più che altrove, il debito è salito meno che altrove, il PIL è stato nel 2010 maggiore che in Francia, etc. Sui dati fiscali finali che Lei cita deve chiedere al Governo Monti. Tanto cordialmente, Giulio Tremonti.