Giulio Tremonti



 - Crisi Economica

Gentile Prof.re, ho letto con grande interesse il suo lavoro molte delle cose che ha scritto le condivido e, soprattutto, sono convinto che la via da Lei indicata come "Uscita di sicurezza" sia l'unica percorribile. Tuttavia non sono convinto che la sua analisi di una politica completamente succube della finanza sia corretta. Anche io mi sono cimentato in un lavoro di ricerca sulla crisi (tra l'altro, mi piacerebbe inviarglielo) e, quantomeno negli USA, mi sembra chiaro che i politici hanno visto nelle nuove tecniche finanziarie un utile strumento per mitigare l'impoverimento della middle class. "Una casa per tutti" è stato un programma politico che la magia dei subprime ha reso possibile, non una semplice invenzione della finanza imposta alla politica. Poi sono evidenti i "prezzi" che la finanza ha chiesto alla politica per manatenere in piedi il giochino, ma la scelta di questa "crescita drogata" a me è sembrata una chiara scelta politica. Che ne pensa? Cordialità. (M. Molinari)

LA RISPOSTA

Caro Molinari: quello che ho cercato di scrivere nel libro è che negli ultimi anni si è creato un circuito finanza-politica-finanza, un circuito di forze e debolezze mosso da interessi reciproci, e comunque prevalenti sugli altri quelli della finanza. Tanto cordialmente, Giulio Tremonti