Gentile Professore, noi tutti dovremmo sentire un debito di riconoscenza nei suoi riguardi per lo spirito democratico con il quale in questi anni ha sentito il bisogno di condurre un'umanità confusa e distratta a cogliere la drammatica condizione del nostro tempo. Ma forse, mi permetto di dire, questo impegno per la verità avrebbe potuto essere speso ancor più fruttuosamente. A me pare che la radice primigenia della crisi non risieda in quel mercatismo che si è proposto come palingenesi della società. Esso non è la causa, ma la sua conseguenza più grave, ciò con cui è meno imbarazzante confrontarsi. Le origini profonde stanno altrove, nella perdita di contatto con la nostra civiltà, nella leggerezza con la quale, a partire da un insipiente '68, abbiamo barattato con uno stupido consumismo solidi principi costruiti in duemila anni di storia. Di questo nessuno parla; lei ne ha fatto un rapido cenno; ma certi passaggi non sono eludibili! (G. Balsamo)
LA RISPOSTA
Caro Balsamo: grazie per la Sua bellissima lettera! Suo Giulio Tremonti