Giulio Tremonti



 - Per proseguire il dialogo

Le scrivo perché è un libero pensatore e questa è l'unica discriminante,oltre al nazifascismo.Le voglio dire le mie idee economiche,sperando che le confuti se in disaccordo. Keynes ha vinto la prova della storia. La società di Marx è falsa,ma la lotta di classe mi sembra altrettato innegabile. Gli ultimi trent'anni di neoliberismo sono il frutto del contrattacco delle classi dominanti. Che fare? Una grossa patrimoniale, una fortissima imposta di successione, l'appiattimento delle pensioni, la fine della flessibilità in entrata nel mercato del lavoro, l'art.18 a tutti, investimenti pubblici, un cambio della politica della BCE e il suo coordinamento con le politiche di controllo salariale per la programmazione dell'inflazione, anche minacciando l'uscita dall'euro, un deficit pur contenuto ma comunque necessario. Solo se l'economia cresce si risolve il problema del debito. Bancor. Costruire collegi nazionali pubblici. Investire possentemente sulla ricerca e l'industria tecnologica. Intervenire in Siria. (Gabriel Cecchini)

LA RISPOSTA

Caro Cecchini: grazie per la Sua bella lettera. Per quanto mi riguarda le mie idee sul che fare le ho scritte nel libro e mi sembrano, ad oggi, più che abbastanza! Tanto cordialmente, Giulio Tremonti