On. Tremonti, mi perdoni per il tempo che Le rubo. Vorrei porLe un problema che a mio avviso prima o poi gli econimisti dovranno affrontare, ovvero il Progresso. Mi spiego: il progresso dovrebbe significare una vita migliore per tutti noi, compresa una riduzione dei tempi e dell'impegno lavorativo. Eppure malgrado il progresso assistiamo al procedimento contrario e spesso, a mio avviso, ad un ritorno indietro sia sul paino dei diritti che più propriamente del progresso e delle condizioni di vita. Ecco, mi piacerebbe conoscere il suo pensiero in merito. La saluto cordialmente. (V. Veccia)
LA RISPOSTA
Caro Veccia: forse ha ragione Lei! Purtroppo il rischio che corriamo non è quello di un progresso distorto, ma addirittura quello del regresso! Tanto cordialmente, Giulio Tremonti