Egregio Professore, sto leggendo "Uscita di sicurezza". Molto mi incuriosiscono i numerosi passaggi relativi alla valutazione degli operati degli Stati nell'affrontare la crisi. In dettaglio, sono rimasto particolarmente colpito dall'analisi circa gli errori compiuti con i salvataggi e le nazionalizzazioni delle banche e la conseguente "pubblicizzazione" di guasti e perdite che dovevano rimanere privati. Pertanto, mi sembra di dover rivedere il giudizio inizialmente adottato circa l'operato dell'allora governo degli USA durante il periodo più nero della crisi finanziaria (II sem. 2008), quando da un lato Lehman Brothers è stata lasciata al suo destino (fallimento), dall'altro sono stati investiti ingenti capitali pubblici nei salvataggi di Chrysler, GM e Ford. Può dare una Sua valutazione di quelle condotte? Gradisca i migliori saluti (P. Frascarelli)
LA RISPOSTA
Caro Frascarelli: grazie! L’errore non è stato sugli interventi ma nel modo con cui sono stati operati. L’errore di base è stato scambiare il presente con il futuro, come se il passato potesse continuare come prima. Tanto cordialmente, Giulio Tremonti