Gentile Giulio Tremonti, principalmente le scrivo per esprimerele la grande simpatia che ho per lei e le sue idee. Io credo di potermi definire "un compagno", ma non sono affatto d'accordo con chi la definisce poco credibile nelle sue critiche al capitalismo di questi decenni solo perchè lei è stato ministro di Berlusconi. Almeno lei qualcosa ha detto, ed anche bene. Solo su una cosa dissento da lei e concordo con la Napoleoni. Questa nefasta fase è iniziata con le controrivoluzioni di Reagan e della Thatcher, internet l'ha solo accelerata. Per concludere mi presento: sono un fisico sperimentale, mi occupo di misure di radioattività, in particolare il mio istituto garantisce le dosi di radiofarmaci che, ahimé, bisogna somministrare ai pazienti di malattie in genere gravi. Bhè, mi spiace concludere con questa nota triste, ma questo è il mio lavoro. (F. Cardellini)
LA RISPOSTA
Caro Cardellini: credo che abbia ragione Lei nel risalire anche a Reagan e Thatcher. Personalmente resto comunque convinto che la cascata rivoluzionaria dei fenomeni sia stata innescata dalla globalizzazione. Grazie comunque… Tanto cordialmente, Giulio Tremonti