Giulio Tremonti



Rassegna Stampa

- Il Sole 24 Ore

Tremonti: "Lasciamolo fuori dalle polemiche"

In politica non c'è il diritto di autore e, tuttavia, se in futuro qualcuno mi chiederà qual è la cosa politica di cui sono più orgoglioso io dirò il 5 per mille.

“In politica non c’è il diritto di autore e, tuttavia, se in futuro qualcuno mi chiederà qual è la cosa politica di cui sono più orgoglioso io dirò il 5 per mille”.
Giulio Tremonti, prossimo ministro dell’Economia in caso di vittoria del Pdl, rivendica il copyright del 5 per mille: “Nell’autunno del 2004 l’ho ‘proposto’ in un articolo di giornale come idea politica potenzialmente ‘rivoluzionaria’. Rivoluzione della responsabilità, disintermediazione dello Stato: un’idea diversa e nuova del pubblico. Nell’autunno dell’anno successivo, su mia iniziativa, quell’articolo di giornale è diventato un articolo di legge, un articolo della legge finanziaria 2006. È da allora che inizia la storia del 5 per mille”.

Una storia di successo che tuttavia culmina oggi con una lista di beneficiari che comprende anche molte società sportive, che soffre di una mancata stabilizzazione normativa che la tolga dalle incertezze delle scelte politiche solo contingnenti.

“A quel tempo – dice Tremonti – era difficile immaginare che un istituto, una novità radicale ma sperimentale, come il 5 per mille fosse sottoscritto, da subito, da quasi 16 milioni di italiani”. Il dopo? “La storia successiva – continua Tremonti – non è stata tutta lineare: nelle due Finanziarie successive, il 5 per mille era cancellato. È stato reintrodotto in Parlamento; una parte della sinistra è stata sensibile e ci ha aiutato, un’altra parte è stata contraria probabilmente perché identificava nel 5 per mille una forma di concorrenza all’ideologia ‘statale’, un attenzione al monopolio statale del bene pubblico. Qualcosa che per quella parte della sinistra non era ortodossa”.

“Avendolo ‘inventato’ e avendoci soprattutto creduto e notando che ci credono milioni di italiani io penso che il 5 per mille vada lasciato fuori dalle polemiche di parte politica. Noi non vogliamo appropriarcene, ma non gradiamo neppure l’inversione dei ruoli, come se la virtù civica stesse solo dall’altra parte, quella parte che adesso dice di voler stabilizzare ciò che, per due anni, è quasi riuscita a destabilizzare”.

Polemica politica, ma che dire delle anomalie degli elenchi di oggi? “Noi non conosciamo, essendo all’opposizione, gli interna corporis. Abbiamo avuto l’impressione che la quantità di denaro sia stata ridotta rispetto al 5 per mille e che, all’opposto, la platea sia stata estesa otlre misura. Ora se vogliamo essere bipartigiani impegnamoci a una riflessione comune sulla platea dei destinatari. Tutto è importante, ma se uno dovesse dare una sua prima valutazione, la solidarietà sociale fatta con il volontariato e la ricerca scientifica sono importantissimi”.