Prodi e Veltroni come cicale, sprecati due anni di crescita
Il leader Pd chiede l'indulto sul suo passato e tasserà Bot e Cct. Due anni di crescita gettati al vento per colpa del disastroso governo Prodi, un lusso che gli italiani pagheranno a caro prezzo.
Due anni di crescita gettati al vento per colpa del disastroso governo Prodi, un lusso che gli italiani pagheranno a caro prezzo: scuote la testa Giulio Tremonti, superministro nei governi Berlusconi e probabile guida dell’Economia nel prossimo esecutivo, in caso di vittoria del Cavaliere. È cauto, realista, guardingo. Teme i contraccolpi del terremoto finanziario globalizzato e lo spettro della recessione, ma rilancia il primato della politica sull’economia indicando il bisogno di un nuovo ordine planetario. Tremonti sta lavorando sodo al programma economico del Pdl e affonda le critiche sul premier uscente sul candidato dei democratici, quel Walter Veltroni, prima “azionista” del governo agli sgoccioli. Dunque, a suo giudizio, corresponsabile del disastro.
I programmi di Pdl e Pd paiono assomigliare molto, addirittura troppo per qualcuno... “Non sottovalutate la differenza di fondo: Veltroni assume l’ipotesi di sconfitta e quindi esclude la responsabilità di governo, per noi è vero il contrario. Lui ricorre alla parola ‘miracolo’, noi responsabilmente usiamo la parola crisi”.
Un’emergenza globalizzata che parte da lontano e fa paura. “Certo, una crisi che viene da fuori e si sta intensificando, che era largamente prevedibile e che il governo Prodi ha purtroppo ignorato. Ha sprecato due anni di crescita: in Germania l’espansione è stata usata per mettere fieno in cascina, per portare a pareggio il bilancio dello Stato. Ora i tedeschi possono andare in deficit fino al 3%, nel pieno rispetto delle regole europee e usando il deficit come ammortizzatore sociale: da noi invece l’effetto Prodi non è stato quello della formica, ma della cicala”.
Il Pd sostiene che Prodi lascia conti in ordine. “Veltroni non solo ha creato questo disastro ma ora promette miracoli: ha presentato un blocco di proposte di legge che, dice, approverà al primo Consiglio dei ministri il costo è di fantastiliardi. Con una copertura legata al ricorso ai cosiddetti fondi globali. Ma se si va a vedere le proiezioni finanziarie del governo Prodi, sono meno di un miliardo l’anno per 2008, 2009 e 2010: il dilemma è uno solo, o Veltroni non manterrà le promesse che sta facendo, oppure, se vincesse, lo potrà fae in un solo modo, aumentando le tasse. Perché solo con le tasse finanziare le sue promesse, non ci sono alternative e in questo ricorda, alla lettera, il Prodi del 2006. Se dovesse salire a palazzo Chigi aumenterebbe le tasse completando così il cammino di Prodi, tassando Bot e Cct, portando al 20% l’aliquota sulle rendite finanziarie”.
A suo giudizio dunque nessuna discontinuità nell’azione fiscale di Prodi e Veltroni, se dovesse vincere le elezioni. “Veltroni mi sembra quello che fa domanda per un posto, in questo caso di presidente del Consiglio, ma si rifiuta di allegare il curriculum: ha ‘sbianchettato’ Prodi e pretende di sbianchettare se stesso, è come se chiedesse l’indulto sul suo passato politico. È stato azionista di maggioranza del governo Prodi e non c’erano litigi nella maggioranza sulle nuove tasse. Ora Veltroni parla di moralità politica, ma la prima regola di etica politica è riconoscersi su quello che si è fatto fino a ieri su questa base ricandidarsi: uno che non riconosce il suo passato non può avere un futuro”.
Come pensate di tenere sotto controllo i conti pubblici e diminuire la pressione fiscale? “Veltroni è specialista di notti bianche ma se vince gli italiani avranno notti nere: noi siamo persone serie e responsabili, durante l’ultimo governo Berlusconi i conti pubblici italiani erano migliori di quelli francesi e tedeschi. Noi non metteremo le mani nelle tasche dei cittadini e non tasseremo il risparmio. Detasseremo gli straordinari, toglieremo l’Ici sulla prima casa, conviceremo le banche a erogare mutui più umani”.
Retribuzioni tra le più basse d’Europa, inflazione che ha ripreso a correre: il risultato è un impoverimento progressivo per numerose famiglie. “Dipendesse da me, mi concentrerei su situazioni concrete, quelle che causano paura nella gente. Io starei su problemi quali il rincare di pane, pasta, latte, bisogna costruire una rete di solidarietà sui beni di prima necessità, una rete di volonteriato per chi non arriva a fine mese: ma un sogno degli italiani è quello di non ritrovarsi con Veltroni-Prodi a palazzo Chigi”.