Tremonti: "Bocciare la manovra. Meglio l' esercizio provvisorio"
La controriforma: «Quella del governo è una controriforma che farà ulteriormente salire la spesa». «No ai pregiudizi, questa Finanziaria peggiorerà i conti».
ROMA - Alla vigilia della sfida decisiva sulla Finanziaria, Giulio Tremonti rivolge un appello ai «moderati» dell' Unione, li invita a «non votare» la manovra economica del governo che «aggraverebbe la condizione dei conti pubblici», e per sfatare il tabù dell' esercizio provvisorio, smonta «il pregiudizio sugli effetti negativi che causerebbe»: «È una tesi non vera, che non ha ragion d' essere. Anche perché, senza Finanziaria, si avrebbe un miglioramento, non un peggioramento dei saldi. Specie dopo che il Parlamento ha approvato emendamenti privi di copertura». E sebbene il vicepresidente di Forza Italia non faccia nomi, è chiaro chi sia il primo destinatario del suo messaggio, lo s' intuisce quando accenna al protocollo del welfare, «una controriforma che produrrebbe ulteriori effetti di sfondamento della spesa». Onorevole Tremonti, così è evidente: lei sta parlando a Lamberto Dini. «Beh, il protocollo è anche una controriforma alla riforma delle pensioni varata da Dini...». Crede riuscirà a convincere i centristi dell' Unione a votare contro il governo? «Il lavoro dell' opposizione è far risaltare le contraddizioni nella maggioranza, che peraltro tende a fabbricarne in proprio ogni giorno. Vedremo come si svilupperanno le votazioni al Senato. Mi limito a dire che un Paese malato non può essere guidato da un governo malato». Sono slogan tipici da partito di opposizione. «No. "Italia malata" sono parole pronunciate da Walter Veltroni. Di "governo malato" ha parlato Fausto Bertinotti. E che la Finanziaria sia malata lo dice la nota di aggiornamento al Dpef, dalla quale si evince che per la prima volta negli ultimi tredici anni l' effetto post manovra sul deficit sarebbe peggiore di quello che si avrebbe senza la Finanziaria. Ciò vuol dire che la manovra peggiorerebbe, non migliorerebbe la finanza pubblica. In questi termini l' esercizio provvisorio sarebbe una buona medicina». Lei sa che l' esercizio provvisorio è visto come una jattura. «Una soluzione simile è stata adottata in Germania nel 2005-2006, ed è stata salutare. In Italia eviterebbe una Finanziaria che causerebbe meno crescita e più deficit». Il ministro dell' Economia sostiene invece che stanno mettendo a posto i conti che voi avete «scassato». «È un ragionamento da festa di Halloween. L' andamento dei bilanci pubblici dipende dall' andamento dell' economia reale, che in Europa è interdipendente. Per evitare polemiche prendo a esempio il caso tedesco. Quattro anni fa l' economia in Germania era a crescita zero, l' avanzo primario era sottozero, e il deficit stava per provocare le sanzioni di Maastricht. Sanzioni evitate nonostante l' ortodosso cretinismo di chi ora governa in Italia. Arrivata la crescita, i conti tedeschi sono andati in ordine. Solo che il tesoretto - di cui hanno goduto anche a Berlino - è stato utilizzato per ridurre il deficit, realizzando il pareggio di bilancio. In Italia si è fatto l' opposto: si è usato il surplus per aumentare la spesa pubblica». Il tesoretto però è stato il frutto del recupero di evasione fiscale operato dall' attuale governo. «Adesso che iniziano a uscire i primi dati analitici, inizia a emergere anche la verità. Prendiamo i dati dell' Iva, l' imposta più direttamente sensibile all' economia e all' evasione: nel secondo trimestre del 2006, quando a palazzo Chigi c' era ancora Silvio Berlusconi, l' Iva lorda aveva raggiunto i 28.149 miliardi. Nel secondo trimestre del 2007, con Romano Prodi al governo, è arrivata a 29.307 miliardi. L' incremento è minimo, ed è dovuto alla messa a regime della riforma di riscossione che abbiamo fatto noi. Tutti gli altri tesoretti fiscali li ha portati - come nel resto d' Europa - il ciclo economico, però nessuno li ha usati come in Italia per coprire nuova spesa pubblica, perché il ciclo sta girando da positivo a negativo. Comunque, il vero problema non sta nella Finanziaria ma nella politica economica complessiva del governo. E se la gente sta male è soprattutto per effetto delle scelte fatte in Europa negli anni Novanta». Ma se sono gli anni dell' euro e dell' allargamento dell' Unione... «Appunto. È il fallimento di un design globale, elaborato a Bruxelles e presentato da Prodi come un trionfo nell' ottobre del 2004, quando lasciò la presidenza della Commissione europea. Oggi va emergendo il fallimento dell' operazione euro, fatta in una logica più politica che economica. L' euro doveva servire per fare i grandi bilanci pubblici e privati, invece è stato infilato di colpo nelle tasche dei cittadini, nella illusione che così si facesse l' Europa. È stato un boomerang. Come un boomerang si sta rivelando l' allargamento istantaneo dell' Unione. In più iniziano a manifestarsi le negatività della globalizzazione, che avrebbe dovuto portare l' età dell' oro, mentre sta producendo costi crescenti e insicurezze sociali crescenti. Il paradosso è che in Asia si va verso il posto di lavoro fisso, mentre di fisso in Europa c' è rimasto il precariato». Che fa, attacca da sinistra il governo? «Nella Finanziaria ci sono sgravi di imposta per le vasche di idromassaggio, per le palestre, le auto, il cinema e soprattutto per le banche, soggetti che in questo momento sembrano invero meno bisognosi di quanti hanno stipulato un mutuo con le banche. Per il resto, la manovra non risponde ai problemi del Paese. In ogni caso è difficile discutere con una maggioranza che è persino conflittuale al proprio interno, e che a volte sorprende anche per arroganza istituzionale». Solitamente questa è un' accusa che l' Unione rivolge al Polo. «Domenica scorsa il ministro Emma Bonino ha contestato sia il decreto sulla sicurezza del governo sia il voto di maggioranza sulla riduzione per legge del numero dei dicasteri, con un linguaggio pittoresco e un argomento grottesco. Lei sostiene che ogni premier dovrebbe poter definire la propria squadra. Peccato che l' articolo 95 della Costituzione deleghi alla legge di determinare il numero, le attribuzioni e l' organizzazione dei ministeri. Insomma, quando un ministro - per difendere la Costituzione - ignora la Costituzione...». È chiaro che al momento non c' è spazio per il dialogo. Ma non pensa sia rischiosa la logica del muro contro muro? Perché - come ha detto il leghista Roberto Calderoli alla Stampa - se Prodi non cadesse al Senato, un minuto dopo cadrebbe il centrodestra. «La partita della Finanziaria sta per iniziare, e il day after non è ancora stato scritto. Personalmente, poi, guardo ai processi politici nel centrodestra dal basso e non dall' alto. E so che - comunque vada - tutti i nostri elettori ci chiedono di fare opposizione. Ci potranno anche essere discussioni sugli assetti di vertice, sui tempi, sui metodi da adottare, ma resterà ferma la pressione che verrà dal basso». Sarà, nel frattempo però la leadership di Berlusconi - che ha puntato tutto sulla crisi di governo - rischierebbe di logorarsi. «Penso che la durata del governo Prodi logorerebbe soprattutto Walter Veltroni. Il guaio è che logorerebbe anche l' Italia».