Carlo di Borbone? L'ho scelto per la pubblicità
La Banca del Mezzogiorno è appena nata, ma se tra un mese la sinistra vince le elezioni la sua sorte appare segnata. "L'dea dell'istituto l'ho messa neri su bianco in un articolo del Corsera, nel settembre del 2001. In tempi dunque non sospetti: ero fuori da governo, facevo il semplice parlamentare".
Ministro, la Banca del Mezzogiorno è appena nata, ma se tra un mese la sinistra vince le elezioni la sua sorte appare segnata. "L'dea dell'istituto l'ho messa neri su bianco in un articolo del Corsera, nel settembre del 2001. In tempi dunque non sospetti: ero fuori da governo, facevo il semplice parlamentare. Non mi si può accusare oggi di aver creato l'istituto per fini esclusivamente politici o, peggio elettoralistici. Per quanto riguardi l'eventuale sconfitta nella tornata del 9 e 10 aprile, sottolineo che in Finanziaria ci sono due o tre cose che ritengo davvero importanti. Oltre al 5 per 1000 e alla legge sui distretti, ritengo strategica la Banca del Sud. Un autorevole rappresentante dell'opposizione come Enrico Letta ha dichiarato che sui distretti il centrosinistra andrà avanti, spero che l'Unione prenda la stessa decisione in merito alla banca».
In caso contrario? "Se cancellano il Comitato mi dispiacerebbe, non lo nego. Ma farebbero innanzitutto un torto al Meridione. L'unica grande regione europea che non ha un istituto di rilievo, l'anello mancante per lo sviluppo economico del territorio. Il progetto prevede l'istituzione di una grande banca autoctona, con azionariato diffuso e popolare. Un soggetto che nel Sud serve come il pane. Ma sulle caratteristiche tecniche e sulla mission preferisco non entrare nei lavori dei tecnici».
Il sistema creditizio esistente non è sufficiente? "Diciamo la verità, nel Mezzogiorno la mappa delle banche sembra disegnata da un pazzo. La Sicilia e in mano ai banchieri della Valtellina e di Lodi, la Sardegna è controllata dall'Emilia, la Campania da Torino. Inoltre, le banche che operano nel Sud continuano a fare più raccolta che impieghi. Per non parlare della questione della distanza geografica: le pare possibile che per ottenere finanziamenti un piccolo imprenditore di Napoli debba aspettare risposte da Torino?».
Gli enti locali dovrebbero essere i soggetti fondatori della banca. Perché Regioni e Comuni hanno preferito restare fuori dalla partita? "Trovo sbagliata la posizione affiorica degli amministratori di centro-sinistra. Ma è allucinante che Bassolino abbia deciso di intervenire sulla vicenda straparlando di banche e finanza. Prima di intervenire su Maastricht, di cui sa poco o nulla, risolva le questioni che gli competono: ma lo sa che quando vado in Europa la Campania mi viene presentata come esempio negativo per la Sanità e a questione rifiuti? E' pazzesco che produce tali guasti e critichi iniziative a favore del Mezzogiorno».
In verità anche il vicepremier Fini ha attaccato le nomine del Comitato. Le ha definite "bizzarre". "C'è stata totale convergenza tra le nomine tecniche tra i partiti della Cdl. Ricordo che Genuardi è il viceresidente della Bei, la più grande banca del mondo, e il comitato è la migliore espressione del mondo imprenditoriale, bancario e delle professioni del Sud».
Che c'entrano allora Carlo di Borbone e li principe Sforza Ruspolli? "La banca deve essere popolare. Voglio che le azioni costino un euro, chi entra in una tabaccheria dovrebbe poter scegliere di comprare un titolo insieme a un pacchetto di sigarette. A livello popolare conta anche l'immagine. Diciamo così: grazie a qualche nomina abbiamo risparmiato in campagna pubblicitaria. Lo ripeto, della banca se ne parli come si vuole, purché se ne parli".
Come funzionerà l'istituto? Sarà un mediocredito per le imprese? "Non so se sarà un mediocredito con servizi specifici per le imprese o una banca mista anche retail. Lasciamo che il Comitato svolga il suo compito. Tengo a evidenziare che lo Stato avrà esclusivamente un ruolo promotore, saranno i privati a gestire il capitale. Il governo è paragonabile a un motorino d'avviamento. Credo sia comunque importante coinvolgere le Fondazioni, in un'ottica di integrazione che riunifichi il Paese. Bisogna puntare poi sugli investitori stranieri, e immaginare che un parte dell'attività sia preposta all'emissione di obbligazioni: l'impiego a lungo termine è un settore strategico».