Giulio Tremonti



Rassegna Stampa

- Corriere della Sera

Prodi, Tremonti, «Gast» e la satira

Dove è finito «Gast», che fine ha fatto il terribile «Gast» (Gian Antonio Stella)?

Quale mutazione genetica, semantica, lessicale ha subito? L' ho sempre letto sul Corriere della Sera, e con grande interesse e divertimento, come uomo ed autore di satira. Satira non come esclusiva, ma certo come sua principale, essenziale «cifra» stilistica. Da ultimo e con qualche frequenza ho avuto occasione per verificarlo personalmente. Invece no. Nell' articolo del 12 dicembre «Tutti uniti, guai ai gelosi», emerge una profonda mutazione. Dalla lettura del testo emergono infatti, su Prodi: «leadership», «standing ovation», «popolo in delirio», «rocciosa supremazia etica», «va a sfondare», «viene giù il diluvio», «se la piglia (la leadership) e se la fa confermare con una parola magica», «ovunque pizzica, raccoglie applausi». E così via. Sarà anche tutto vero, certo, ma dove è finita la satira? O forse è l' apparizione di tipi nuovi di satira: la satira-apoteosi, la satira tacita, la satira implicita? Con qualche nostalgia spero comunque che (...magari non subito da me...) «Gast» ricominci ad essere «Gast».