Giulio Tremonti



Rassegna Stampa

- Corriere della Sera

Io, il sindaco Illy, Trieste e i comunisti

Gentile direttore, ieri il suo giornale ha pubblicato un articolo di Claudio Magris, sotto il titolo: «Un lettore, tre domande al Governo». La domanda numero due è rivolta a me. Rispondo.

Claudio Magris conosce la letteratura, conosce la retorica. Sa quindi che esistono domande che si fanno perché si vuole avere una risposta. E domande che si fanno perché non si vuole avere una risposta: tanto si ritiene di sapere già come stanno le cose. In specie, Magris conclude come segue: «Accusare un tipico "moderato" come Illy di essere comunista è altrettanto insensato e buffo quanto lo sarebbe accusare lei (chi scrive, nda) di essere un picchiatore fascista». Grazie davvero. Ma è possibile che Magris ignori il «contesto». Non entro nella complessa economia politica della coalizione che sostiene Illy, pur notando che sul «facsimile» della scheda elettorale, nella parte pro Illy, si trovano i «Comunisti italiani» e poco dopo il «Partito della Rifondazione comunista». Partiti, questi, che oggi si definiscono comunisti, che rivendicano con orgoglio la storia del comunismo, che vogliono rifondarlo perché torni protagonista della storia. In verità, non ho detto che Illy è comunista perché ha chiesto, negoziato, ottenuto l' appoggio di partiti comunisti. Ho detto, en passant e, mi si perdoni... in campagna elettorale, che Illy è comunista. Ma per un' altra ragione, e soprattutto solo rispondendo ad un attacco di Illy. L' ho detto perché il «moderato Illy» ha pensato e dichiarato quanto segue: «...se dovessi vincere, chiederò alla Procura di investigare sull' atteggiamento di Tremonti...» (Il Piccolo, 27 maggio 2002), «...paiono ravvisabili gli estremi del reato di concussione elettorale...» (Messaggero veneto, 27 maggio 2003). In realtà: a) tutti i ministri dell' Economia europei partecipano alle campagne politiche, anche regionali. E' perfettamente naturale, data la crescente importanza delle Regioni in Europa. E francamente non vedo ragioni per un' eccezione italiana; b) per mio conto mi ero limitato a constatare che il «Corridoio n. 5», la grande infrastruttura di collegamento tra Ovest e Est, destinata a passare attraverso il Friuli, sarebbe stato bloccato, ma non da un governo nazionale ostile, piuttosto da un ipotetico governo Illy, condizionato non solo dai partiti comunisti citati sopra, ma anche dai «verdi», dai «girotondi» etc. Le infrastrutture sono dappertutto «cemento, acciaio, asfalto». Difficile pensare che verdi, comunisti, etc. sostengano cemento, acciaio, asfalto. In questi termini ho detto che, con un ipotetico governo Illy, il Friuli sarebbe rimasto isolato. Che un ipotetico governo Illy avrebbe fatto del «Corridoio n. 5» un «Corridoio n. 0». A questo punto, nel «moderato Illy» è scattato un cupo riflesso, qualcosa di simile a quel che succedeva nella Mosca degli anni ' 30. Con una sola variante. Come diceva, mi pare Marx: la storia prima è tragedia, poi si ripete in farsa. Prima si inventa un tipo nuovo di reato politico, quello di «concussione elettorale»; poi si invoca l' intervento della magistratura, perché il nuovo «reato» sia punito retroattivamente. Ironizzando, mi sono limitato a dire che Illy, col suo meccano mentale, non era stalinista - essendo lo stalinismo forma degenerata del comunismo - ma appunto solo comunista. Comunque: mea culpa. Se me lo chiederanno Magris o Illy, chiederò scusa ad Illy. Concordando tutti e tre sul fatto che «comunista» è parola poco appropriata. Assumendo comune impegno a spiegarlo agli alleati di Illy. Giulio Tremonti * Ministro dell' Economia e delle Finanze

--------

Ringrazio molto il ministro Tremonti per la sua cortese, affabile risposta. Posso solo dire che il Friuli Venezia Giulia è tappezzato di manifesti che dicono «Voti Illy e poi vincono i comunisti», e mi spiace che egli abbia involontariamente avallato, con la sua battuta, questa propaganda che non risponde a verità.