Giulio Tremonti



Rassegna Stampa

- Il Gazzettino

Il Friuli-Venezia Giulia decida da che parte stare

Il mare, il mare: è su questa sponda adriatica che il Friuli Venezia Giulia e il resto del Paese si giocano parte del proprio futuro. Giulio Tremonti lo dice mentre visita un’enorme nave da crociera alla Fincantieri di Monfalcone, lo ripete nel pomeriggio agli imprenditori che al teatro Verdi di Trieste sono venuti a scoprire cos’è l’Autostrada del Mare annunciata dal ministro dell’Economia.

È un progetto che avrebbe riguardato il Friuli-Venezia Giulia anche se non ci fossero state le imminenti elezioni regionali?
“Questa regione è posta all’incrocio tra le due grandi direttrici di traffico Nord-Sud e Est-Ovest che si creeranno con la nuova struttura geografico-politica dell’Unione europea. Ha l’occasione per diventare la piattaforma centrale su cui poggiare il sistema dei commerci nel futuro; ma potrà farlo solo se si realizzeranno alcune infrastrutture fondamentali come il Corridoio 5 e altre strutture come l’Autostrada del Mare”.
Davvero pensate di realizzarla senza costi finanziari aggiuntivi?
“In parte è così: le risorse,  i progetti, già ci sono in larga parte. Quello che manca è l’attività di sintesi e di coordinamento, accentrando le responsabilità per aggirare la dispersione delle competenze e il conseguente rischio di paralisi. È questo sistema che ha bloccato per oltre dieci anni la realizzazione di opere pubbliche fondamentali in Italia”.
Ma la struttura che dovrà realizzare l’Autostrada del Mare avrà qualche risorsa iniziale?
“Certo che le avrà: potrebbe essere destinata a questo scopo parte dei finanziamenti che tra pochi giorni entreranno nella quota del Fondo per Trieste”.
Ma come,  non si era detto che il Fondo per Trieste era stato definitivamente tagliato dalla Finanziaria?  
“Veramente questo l’ha detto il centrosinistra. Confermo invece che il Fondo entro pochi giorni sarà rifinanziato”.
La accuseranno di fare ancora campagna elettorale.
“Senta,  tutti i ministri europei vanno in giro quando ci sono tornate amministrative; perché è giusto che siano coinvolti, anche le amministrative sono importanti e il Friuli-Venezia Giulia ha un’importanza fondamentale per l’Italia soprattutto in questo momento di allargamento dell’Europa. I nostri progetti non sono fatti solo nell’interesse di questa Regione, ma di tutto il Paese: ne beneficerà tutto il sistema italiano”.
Non si sente un “Visitor”, un alieno?
“Invece Fassino, Bersani, D’Alema, Bindi, Rutelli notoriamente sono molto legati alla cultura del Friuli… Soprattutto Rutelli, vedo un gemellaggio culturale, anche linguistico…”.
Illy, la accusa di fare solo promesse elettorali, e minaccia di denunciarla per concussione perché sostiene che lei esercita pressioni indebite sugli elettori dicendo che se votano per la sinistra non avranno le infrastrutture promesse dal Governo.
“Leggo che sto vivendo uno dei miei ultimi momenti di libertà perché Illy vuole denunciarmi; beh, quando uno ha questa visione della dialettica democratica e del confronto delle idee, e vuole chiuderlo con le manette, vuol dire che è un comunista. Infatti Illy è comunista. Sta venendo fuori che lui non è un imprenditore, ma un famigliare di imprenditori che prbabilmente ha interessi d’impresa, come indica una colossale campagna di investimento aziendale”.
è vero però che lei ha detto che se il Friuli-Venezia Giulia sceglie Illy si potrà scordare il Corridoio 5.
“Se votano Illy avranno il “Corridoio 2 e mezzo”, altro che Corridoio 5. Ma non per “colpa” nostra. È un dato di fatto oggettivo: con Rifondazione, i Verdi e “Girotondi” le opere pubbliche non si fanno, come è provato da decenni di applicazione di quella mentalità. Lo da che per legge in questo Paese per trent’anni c’è stato il divieto di costruire nuove autostrade? È quella mentalità, quella cultura che con Illy porterà al massimo il “Corridoio 2 e mezzo”.
Ma se il governo punta su determinati progetti, dovrebbe cercare di realizzarli in ogni caso.
“Mi limito a dire che per fare le opere pubbliche devi avere una visione, un progetto d’insieme. E la nostra visione è opposta a quella dei Verdi, ad esempio. Perciò è legittimo che uno voti Illy, cioè una coalizione ispirata da quelle ideologiche. Ma non puoi pretendere di avere il cotto e il crudo”.
Ma l’autonomia della Regione…
“è molto semplice: il Governo è il Governo, le Regioni sono le Regioni, e il rapporto è istituzionale. Ma nessuno può negare che è difficile istituire un rapporto proficuo con uno che parla una lingua diversa dalla tua. Illy parla la lingua di Rifondazione, dei Verdi,  dei Girotondi,  è difficile che porti avanti istanze costruttive, ad esempio quelle necessarie per realizzare opere come il Corridoio 5. Tutto qui. È un fatto di lingua, di cultura”.
Ha ragione Berlusconi a dare una forte accentuazione politica a queste elezioni amministrative?
“Queste sono normali elezioni politiche. Ci sono due candidati giovani: una ha i talenti, l’altro li ha seppelliti. Il Friuli-Venezia Giulia ha davanti a se una grande opportunità, può scegliere se positiva o negativa: o Guerra, o Illy”.