Forse il Friuli si è autoalluvionato per avere i benefici fiscali
“Quello che sta emergendo è il mondo all’incontrario. Comuni, territori che si fanno alluvionare o disastrare solo per avere benefici fiscali e non l’opposto a fronte di alluvioni, di terremoti. La riapertura dei termini fiscali è un segno di civiltà e di equità per compensare chi, a causa dei disastri, non ha potuto fare gli investimenti che avrebbe potuto fare se avesse avuto la testa altrove”.
Giulio Tremonti, ministro dell’Economia, sintetizza così la surreale giornata in cui accadono i seguenti fatti: il governatore della Campania (l’italiano Antonio Bassolino) che denuncia l’Italia in Europa per aver riaperto i termini della Tremonti bis a favore di imprese del Nord colpite da alluvioni e disastri, il commissario Ue per la concorrenza (l’italiano Mario Monti) che bacchetta il governo italiano e dà il preavviso di bocciatura per un provvedimento che il Tesoro definisce “un atto di equità”, il presidente degli industriali (l’italiano Antonio D’Amato) che attacca il governo italiano nonostante proprio quest’ultimo abbia stanziato fondi record per il Mezzogiorno, il segretario del maggior partito d’opposizione (l’italiano Piero Fassino) che parla di “trucchi elettorali” e pensa di monetizzare elettoralmente in Friuli la fronda del Mezzogiorno.
Ministro, la miniproroga della Tremonti bis è un aiuto di Stato come sembra sostenere il commissario Monti?
“La mini proroga, per pochi mesi e pochi milioni di euro, è stata concessa dalla legge 27/2003 ai comuni colpiti dai disastri ambientali dello scorso autunno. Non si è trattato di un nuovo beneficio, ma di una semplice riapertura dei termini. Agli imprenditori che a fine anno erano sotto disastro e avevano altro a cui pensare che non pianificare nuovi investimenti, non si è data un’opportunità in più ma si è ridata un’opportunità persa. Questo è stato lo spirito della legge: rimettere in gioco chi era stato messo fuori gioco, non per colpa sua. Un atto di equità che si sperava comprensibile e accettabile da tutti. Per nostro conto, se sarà necessario, faremo valere le nostre buone ragioni alla Corte di Strasburgo”.
L’opposizione dice che la riapertura dei termini è una manovra elettorale di stampo nordista.
“Evidentemente quest’autunno il Friuli non è stato colpito da calamità naturali, ma da calamità volontarie: si è auto alluvionato al solo fine di “beneficare” della Tremonti bis, solo per fare danno al resto del Paese”.
In questa vicenda tutta fra italiani, ancora una volta, non ha brillato il patriottismo…
“Secondo Bassolino sarebbe patriottico per ogni buon italiano, e dovere d’ufficio per ogni politico, correre a Bruxelles per denunciare l’Italia, cosa che non farebbero e non fanno mai contro i loro governi i cittadini e i politici degli altri Paesi, nei quali la speculazione e la strumentalizzazione politiche si fermano sempre davanti all’interesse e alla dignità nazionali”.
Sempre Bassolino, governatore della Campania, dice che con la proroga fino al 2004 della Tremonti bis nasce una tassa per il Nord.
“L’attacco furibondo alla miniproroga portato da mesi e reiterato in questi giorni da Bassolino, mi stupisce. La ferrea legge dei numeri ha dimostrato –e sta dimostrando soprattutto dopo il Cipe del 9 maggio scorso- che le risorse destinate al Sud sono risorse record. Chi sostiene il contrario fa una polemica che è contro l’interesse del Sud”.
Rinasce la contrapposizione Nord-Sud proprio mentre in Friuli oggi si vota per il rinnovo del consiglio regionale.
“I cittadini che votano in Friuli, sappiano che da questi amici, separatisti all’incontrario, non potranno mai aspettarsi solidarietà”.
C’è chi sostiene che gli elenchi dei 1610 Comuni non siano credibili.
“Gli elenchi sono stati fatti dalla protezione civile, sulla base dei dati provenienti dal ministero dell’Interno. E quindi sono assolutamente oggettivi”.
Lei ha avuto un vivace scambio epistolare con Claudio Magris che le contestava di aver dato del “comunista” al moderato Riccardo Illy. Ed è vero che i manifesti elettorali della Cdl recitavano “Se voti Illy vincono i comunisti”. Pentito di quei manifesti? Magris l’ha convinta?
“Mica tanto, perché quei manifesti sono manifesti futuristi, nel senso che prevedono esattamente il futuro e dicono esattamente la verità. Se vince Illy, vincono anche i comunisti. Non sono in grado di prevedere le percentuali, ma è molto probabile che Rifondazione comunista, e i Comunisti italiani, a cui si devono aggiungere Verdi e Girotondi, insomma il blocco della sinistra-sinistra, sarà –speriamo di no- un azionista molto importante della ditta Illy. Un azionista che farà sentire pesantemente la sua voce”.
Magris si poneva anche tre domande retoriche, una in particolare sulla contraddittorietà della Casa delle Libertà che mette insieme Bossi e Fini.
“Per par condicio, Magris avrebbe dovuto fare non solo tre domande retoriche al governo, ma anche due domande a Illy e alla sinistra, pardon, centrosinistra. Ad esempio, come fa Illy –a proposito di contraddizioni da spiegare- a dichiararsi incantato e felice dall’idea di prendere i voti non solo da Rifondazione, ma anche dall’estrema Destra, dalla più inquietante destra estrema? Non solo, ma come si combinano, per esempio, Rifondazione comunista e i comunisti italiani con la Confindustria, con mamma Illy, presidente degli industriali di Trieste, sull’articolo 18? E cosa dice Illy a proposito dell’articolo 18?”.