Le accuse sono incosistenti. Chi ha falsificato ora dovrà risarcire
In merito alle accuse sollevate da Marco Travaglio, autore del libro L’odore dei soldi, durante la trasmissione Satyricon, pubblichiamo una precisazione di Giulio Tremonti.
1. Le parole e i concetti “incriminati”, perché contenuti nella cosiddetta legge Tremonti (D.L. 10 giugno 1994 n. 357, convertito in L. 8 agosto 1994, n. 489) e nella relativa circolare di istruzione (n. 181/E, 27 ottobre 1994) sono i seguenti: a) detassazione degli investimenti in “beni strumentali” (art. 3); b) inclusione, tra i beni strumentali detassati, dei “beni immateriali”.
2. A proposito, noto che: a) l’inclusione, in rapporto logico e lineare, come da specie a genere, tra i beni strumentali, anche dei beni immateriali, oltre a essere un principio fondamentale del sistema di bilancio e fiscale, principio applicato da sempre e in tutto il mondo, è chiarissima –tra l’altro, nella Direttiva europea n. 78/660/ del 25 luglio 1978; b) a riprova, il fatto che non più tardi del 16 novembre 2000 il ministero delle Finanze (governo Amato), con circolare n. 207/E, ha non solo previsto l’inclusione anche dei beni “immateriali” tra i beni “rivalutabili” in regime di agevolazione fiscale, ma li ha catalogati analiticamente e minuziosamente. Nello stesso senso, specificatamente a proposito dell’attività del ministro Visco, cfr. da ultimo la L. 13 maggio 1999, n. 133 e successive modifiche, in cui è chiarissima l’agevolabilità fiscale dei beni strumentali immateriali!
3. Il sen. Di Pietro può dunque consolarsi, incriminando Visco come agente della Mediaset!
4. È stato semmai con il Decreto Ministeriale 15 febbraio 1995 che si è precisato come, tra i beni immateriali strumentali, fossero da comprendere anche i “diritti di utilizzazione di opere dell’ingegno”. A mio parere, si è trattato di un disposto giusto. Tuttavia, qui mi limito a notare che il Decreto Ministeriale, citato, non è stato né fatto, né firmato da me, ma dall’ on. Fantozzi! Governo Dini, non governo Berlusconi! Il sen. Di Pietro non avrà dunque difficoltà a contattare il suo amico Fantozzi, per spiegazioni, più o meno dalle parti dell’Asinello!
5. Concludo notando che: a) quando ho presentato la cosiddetta legge Tremonti, ampiamente e trasparentemente discussa in Parlamento, l’ho fatto esclusivamente nell’interesse del mio Paese. In caso di esito positivo delle prossime elezioni, mi sembra giusto ripresentarla, con la stessa impostazione, nell’interesse del Paese! b) questo testo è sintesi degli atti di causa che sto predisponendo, nel dettaglio tecnico e sulla base di un imponente e risolutivo apparato probatorio, per demolire gli errori e le falsificazioni contenuti nel sito www.antoniodipietro.it, nel volume di Veltri e Travaglio, L’odore dei soldi, Editori riuniti, Roma, 2001, infine nella trasmissione Rai dell’altra sera. Personalmente, mi dispiace. Posso solo garantire che l’importo del conseguente risarcimento, prevedibilmente molto ragguardevole, anche per l’effetto del conseguente clamore di stampa e televisione, sarà destinato a beneficenza.