La soluzione è affidarsi ai codici
Secondo Giulio Tremonti, esponente di Forza Italia, “il solo fatto che organi differenti, tutti ufficiali, diano numeri diversi, circa la consistenza delle leggi in vigore è indicativo del problema. È un indizio del caos che regna in questo settore”.
Un problema soltanto italiano?
No. L’inflazione legislativa è un problema generale, che deriva da vari fattori. In particolare, dalla natura dinamica della società moderna. È un prodotto della modernità, nel senso che più nella società si manifestano fatti nuovi, più cresce l’esigenza di emanare norme, più declina un’altra fonte del diritto, la giurisprudenza, tipica di una società statica come quella agraria. Su questo quadro si è poi innestata la trasformazione intervenuta nella politica, che ha visto crescere il ruolo dello Stato e con esso la quantità delle leggi e ha visto consolidarsi un elemento di superstizione giuridica: credere che la legge sia lo strumento risolutivo di tutto. Infine, si è avuta l’iper-produzione legislativa dell’Unione europea. Credo che la Commissione abbia coscienza della necessità di introdurre misure di deflazione delle direttive.
è possibile spezzare questo circuito vizioso?
sì, ma siamo ancora nella fese in cui è necessario conoscere. Non è, infatti, sufficientemente matura la coscienza del problema.
Può funzionare la delegificazione?
No, perché il problema non è passare dal mare delle leggi alla palude dei regolamenti. Non è un problema di forma dell’atto, ma di quantità degli atti. La soluzione è ridurre la regolazione.
Compito del Parlamento, dunque?
Ho l’impressione che non ci sia ancora un sufficiente livello di valutazione del problema e della sua dinamica. Raramente ho, infatti, letto analisi serie sulle cause del fenomeno. Ci troviamo, poi, in un contesto in cui si assiste a una proliferazione di realtà politiche alternative al Parlamento, come le Authority. Anche i loro interventi finiscono per diventare materia di ulteriore regolazione. È in atto un drammatico darwinismo giuridico. Se anche nel Parlamento ci fosse, dunque, la coscienza del problema, questo non basterebbe. Proprio perché le Camere non sono più il luogo esclusivo di produzione delle regole.
Ma qualcosa si dovrà pur fare.
L’obiettivo di Forza Italia è quello della codificazione.
Nel senso di Testi unici?
Il testo unico è un assemblaggio di norme. La codificazione è invece un tentativo di riassumere i principi. L’idea del codice è un’operazione di ideologia politica, la ricerca di una sintesi.
Che ne pensa del fatto che il Parlamento ha varato diverse leggi-quadro che prevedevano poi deleghe al Governo?
Metodologicamente sono d’accordo. Ma non mi sembra la soluzione del problema dell’inflazione normativa. La vedo, invece, come una variante al sistema che dalla legge porta al regolamento.