La mia legge per un milione e mezzo di aziende
La prima querela è per Di Pietro. Abituato a sporgerle, questa volta l’ex pm ne ha incassata una da Giulio Tremonti, l’ex ministro delle Finanze del governo Berlusconi.
Tema del contendere: la “legge Tremonti” che nel 1995 favorì quasi un milione e mezzo di imprese. Ma che, secondo Di Pietro, e non solo lui, sarebbe invece servita ad aiutare solamente Mediaset. Così disse ieri, prendendo spunto da un’indagine in merito attuata dal ministero delle Finanze su richiesta dell’Ue. “nulla di più falso –ha dichiarato Tremonti- visto che la “legge Tremonti” è stata utilizzata da decine di migliaia di imprese e nel 1995, anno in cui fu applicata pienamente, il Prodotto interno lordo crebbe del 2,9%, l’incremento effettivo più alto dell’intero decennio”. “Oltretutto –ha spiegato Tremonti- la mia legge utilizzava concetti tecnici accettati in tutti il mondo”. Ci faccia qualche esempio…
“Per esempio, che “brevetti, know how e simili” siano “strumentali” nell’economia di un’impresa moderna, nessuno lo poteva e lo può escludere. Quanto a me, non ho mai avuto contatti di alcun tipo con Mediaset. Punto e basta. E per quello che riguarda altri aspetti più “tecnici” Di Pietro dovrebbe chiedere spiegazioni ai suoi colleghi, onorevoli Fantozzi e Visco”.
Per quale motivo, onorevole Tremonti?
“è stato Augusto Fantozzi, ministro del governo Dini ed esponente del centro-sinistra, a specificare i limiti di applicazione della detassazione, comprendendo la voce “diritti”. Lo stesso criterio è stato seguito dal ministro Vincenzo Visco. È quindi a loro che Di Pietro dovrebbe chiedere spiegazioni”.
Il ministro Visco però ha fatto altro…
“Premetto che, se avesse prodotto utili, anche la Rai avrebbe potuto applicare la “legge Tremonti”. E poi, i vantaggi della mia legge venivano meno nel momento in cui i soci ritiravano i soldi dall’azienda. Visco invece ha pensato bene di detassare chi i soldi se li portava a casa”.
Quante aziende hanno usufruito della sua legge?
“Secondo i dati del ministero delle Finanze, quasi un milione e mezzo: per l’esattezza, un milione e 424 mila e 547. Non solo Mediaset. Per questi motivi mi vedo quindi costretto ad agire in giudizio contro Di Pietro, Editori Riuniti, Rai, autori vari, eccetera. Sono del tutto convinto delle mie buone ragioni tecniche, politiche morali”. L’eventuale risarcimento andrà in beneficenza.