«I soldi in Svizzera? Sono morti Il segreto bancario cadrà nel 2002»
Tremonti: la delega fiscale ha confermato il contratto con gli italiani Su pensioni e liquidazioni l' Ulivo voleva usare il bastone, noi la carota «Gli istituti si offrono di pagare loro ai clienti il 2,5% dovuto per il rimpatrio dei capitali. Chi sfrutta ora le nuove norme può stare tranquillo, per gli altri i controlli saranno severi, anche con telecamere alle frontiere»
Il Natale di Giulio Tremonti è arrivato tre giorni prima con l' approvazione definitiva della legge finanziaria per il 2002 collegata con le tre deleghe su fisco, pensioni e lavoro. Un po' il manifesto riformista della Casa delle Libertà, di cui il ministro dell' Economia, 54 anni, è il principale autore. Seduto in una poltrona dell' ufficio di chi scrive (che lo conosce e lo stima da quando fu uno dei più giovani professori in cattedra d' Italia e poi editorialista del Corriere), appare felicemente sfinito. Estrae soddisfatto il famoso lenzuolo con il riassunto dell' "Azione del governo per l' economia e le finanze". I ventiquattro provvedimenti dei primi 100 giorni sono tutti o in vigore, la maggioranza, o con norme o deleghe già approvate. «Mai un governo ha fatto così tante cose in appena sei mesi». Sì, ma la qualità? «La giudichino gli elettori e i mercati. E' un disegno coerente di riforme destinato a rendere il Paese più libero, più forte e competitivo. L' Italia è in una condizione invidiabile rispetto a quella di altri Paesi europei». In che senso, ministro? «I dati economici sono buoni, dalla crescita all' occupazione. Abbiamo le elezioni alle spalle e una forte maggioranza al nostro fianco. A differenza di Francia e Germania che vanno al voto nei prossimi mesi. E l' apprezzamento in Europa per le nostre scelte economiche è diffuso». Un esempio? «Il Financial Times ha scritto che l' Italia, nel settore della privatizzazione degli immobili, è il Paese guida». E i conti a fine anno come saranno? «In linea con le previsioni. Senza interventi quest' anno il rapporto fra deficit e prodotto interno lordo sarebbe andato all' 1,9%. La Banca d' Italia era più pessimista. Ci siamo dati come obiettivo quello di scendere dall' 1,9 quanto più possibile verso lo 0,8%». E mi sembra di capire che lo coglierete o vi avvicinerete di molto. «Sì, con un rigoroso bilancio di assestamento che la sinistra, che ci ha lasciato un bel buco da coprire, non ha votato, col taglio del 10% delle spese dei ministeri e, soprattutto, con il patto di stabilità con le Regioni». E il governo Amato che cosa vi ha lasciato nei cassetti? «Due anni di ciclo elettorale sono costati al Paese non solo in termini di spesa aggiuntiva o di entrate inventate ma soprattutto in termini di decisioni non prese. Siamo stati costretti a una correzione di 12 mila miliardi nel 2001, attuata con decreti legge, e contestualmente, con la legge finanziaria, abbiamo dovuto reperire altri 25 mila miliardi nel 2002. In tutto: 37 mila miliardi. Le sembra poco? Il governo Amato-Visco aveva previsto, per esempio, di vendere nella Finanziaria 8 mila miliardi di immobili. A giugno non aveva piazzato nemmeno un condominio. Oggi abbiamo avviato, con il sistema della cartolarizzazione, la privatizzazione del patrimonio immobiliare dello Stato». Diciamo che le banche vi hanno anticipato gli importi. «No, quegli immobili per noi sono ceduti, e tutto ciò è in linea con il patto di stabilità. Visto che cosa sono capaci di fare gli impresentabili della destra?». Ma le tasse, ministro, quando scenderanno? «Nessun governo europeo, dopo l' 11 settembre, è in grado di dirlo. Con la delega sulla riforma fiscale confermiamo il nostro contratto con gli italiani: due aliquote, 23% fino a 100 mila euro (200 milioni), 33% oltre». La sensazione è che favoriate chi ha già a danno di chi ha meno. «Abbiamo eliminato la tassa di successione. A proposito di giustizia, prima erano esentati i ricchi con cento miliardi di Bot o con il trust estero mentre erano costretti a pagarla i piccoli che avevano magari un miliardo in un capannone o in un albergo. E poi via l' Invim, la tassa sulle insegne, 190 milioni di pratiche fiscali in meno. L' aumento delle detrazioni, l' innalzamento delle pensioni minime per gli anziani bisognosi. Noi affamatori e intenti a fare i nostri affari...». Sì, però le tasse locali, in diverse regioni, anche governate dal centrodestra, aumentano e non poco. «In misura ridotta e transitoria per ragioni legate alla sanità andata fuori controllo con i precedenti governi. Sa per esempio chi ha beneficiato veramente della cancellazione dei ticket sbandierata da Veronesi?». Me lo dica lei. «Le industrie farmaceutiche, che al centrosinistra dovrebbero fare un monumento. E poi il governo del grande capitale siamo noi della Casa delle Libertà! Il nostro decreto stabilizza la spesa sanitaria al 6% del prodotto interno lordo, la media europea, a vantaggio dei cittadini e non dei lobbisti». La delega sulle pensioni. Una riforma che solleva le critiche sindacali. E non solo... «Il lavoro fatto con Maroni è stato eccellente. E' una riforma, coerente con tutto il disegno della Finanziaria, che avrà successo se riusciremo a creare il secondo pilastro della previdenza integrativa. E i fondi pensione saranno la vera rivoluzione del nostro sistema economico. Soggetti destinati a irrobustire l' azienda Italia, a sorreggere banche e industrie». Il lavoratore può scegliere se rimanere, incentivato, a lavorare e così innalzate di fatto l' età pensionabile. «Noi lasciamo il lavoratore libero di scegliere. Se resta lo Stato risparmia e lui ci guadagna. L' Ulivo minacciava di usare il bastone, noi usiamo la carota». Ma il trasferimento del Tfr, il trattamento di fine rapporto, maturando ai fondi pensione non sarà una libera scelta. «Obbligatorio, ma fino a un certo punto, perché i lavoratori meno giovani avranno sempre la possibilità di ritirare il Tfr dal fondo esattamente come dalle imprese, ma con il vantaggio di godere di rendimenti più elevati». La gente va in pensione più tardi, i giovani resteranno penalizzati. «Per questo abbiamo previsto una decontribuzione, cioè uno sconto sui contributi pagati dalle aziende per ogni nuovo assunto. L' effetto sull' occupazione sarà rilevante. Si tratta di estendere al Nord quello che avviene già, e per tre anni, nelle imprese del Sud». Ma così l' Inps incasserà di meno. Chi pagherà? Toccherà alla fiscalità generale con nuove tasse? «No, non credo sarà necessario». Posso riassumere con una frase l' intera sua sfida economica? «Prego». Se l' economia corre, come si diceva una volta il cavallo beve, il gettito fiscale cresce e compensa il costo delle riforme fiscale e previdenziale che è alto. Altrimenti sono dolori. «Una sintesi estrema. Ma aggiungerei, oltre alla scommessa sullo sviluppo, il dividendo che viene dalla maggiore credibilità internazionale del Paese». A proposito, la Tremonti bis. Dicono che stenti, attraverso la detassazione degli utili reinvestiti, a far decollare gli investimenti. «Dicevano la stessa cosa nel ' 94 e poi si sa come andò. Gli investimenti stanno crescendo bene, lo dicono l' Istat e la Confindustria». L' emendamento sulle fondazioni bancarie ha provocato la rivolta dell' Acri, l' Associazione delle casse di risparmio, e degli attuali vertici. La preoccupa? «Niente affatto, si sono già fatti avanti, riservatamente per poter scrivere insieme con noi i decreti di attuazione». E la legge sul rientro dei capitali? «Le previsioni sono molto incoraggianti. Calcoliamo che vi sia fuori circa un milione di miliardi. Quello che rientrerà rafforzerà il nostro sistema, creando lavoro e occupazione. E poi sta avvenendo che le banche si offrono di pagare loro ai clienti la tassa del 2,5%. Il gettito sarà importante, ma l' effetto sull' economia italiana lo sarà ancora di più». Qualcuno dice che favorirà la criminalità comune e i grandi evasori. «Falso. L' occasione dell' euro andava sfruttata. I criminali non si autodenunciano al giudice penale al solo fine di stare tranquilli con l' ufficio imposte. Piuttosto chi continuerà a tenere i soldi in Svizzera sappia che sono soldi morti». Soldi morti? «Prevedo che il segreto bancario in Svizzera cadrà presto, forse già l' anno prossimo. La lotta al terrorismo internazionale lo rende necessario, le pressioni inglesi, americane ed europee sono fortissime. Chi rimpatria può stare tranquillo, chi non rimpatria no. I controlli saranno severi». Con telecamere alle frontiere, mi sembra? «L' indiscrezione ha qualche fondamento». Privatizzazioni, Berlusconi dice che non venderete l' Eni. Si ha la sensazione che il processo possa interrompersi. «Non è assolutamente vero. Meglio fare i passi che il mercato, irrobustito dai fondi pensione e dai nuovi capitali rientrati in Italia, renderà possibile. Per ora si va avanti con gli immobili e con le gestioni delle municipalizzate. Le reti, troppo onerose da vendere, restano ai comuni, il resto rappresenterà un' ottima occasione soprattutto per le piccole e medie imprese. La realtà è che il processo è cambiato in tutta Europa, come dimostra, per esempio, la ripubblicizzazione delle ferrovie inglesi». E in che modo? «Nel primo ciclo delle privatizzazioni si vendeva e basta. Qualche volta in modo non del tutto efficiente. Non mi si dica che quello della Telecom è un modello da imitare. Ora cercheremo di liberalizzare i mercati, aumentare i soggetti privati protagonisti, e dare solidità ai nuclei di controllo anche con la separazione fra fondazioni e aziende bancarie. A proposito ha notato che l' emendamento sulle banche è stato presentato di venerdì e i titoli bancari sono saliti solo il martedì successivo? In altri tempi qualche volta accadeva l' opposto». Veniamo all' Europa. Il commissario Mario Monti ha parlato di atteggiamento adolescenziale del centrodestra verso i temi del futuro dell' Unione europea. «Io noto solo che nessun altro commissario europeo dà interviste di critica, seppur costruttiva, verso un governo dell' Unione». Lei parla dell' accresciuta credibilità italiana in Europa, ma leggi come quella delle rogatorie internazionali o la vicenda del mandato di cattura hanno suscitato molti dubbi, se non sospetti. «In Europa si sta modificando un ciclo storico e Berlusconi ha avuto il merito di sottolinearlo. L' Europa ha avuto finora tre fasi. La prima è stata quella eroica dei padri fondatori, poi venne quella economica, ora inizia quella politica. La moneta unica si può fare con le tecnocrazie e con il dispotismo illuminato, la nuova costituzione ha bisogno di più democrazia e partecipazione dei vari popoli. Monti parla di passaggio dalla fase adolescenziale a quella della maturità, il vero passaggio è quello dalla tecnocrazia alla politica. La politica è dialettica. E qualche volta contrasti». E se capisco bene Monti e Ruggiero farebbero parte della vecchia tecnocrazia illuminata? «Lo dice lei. La realtà è che non si può più andare avanti per fatti compiuti. Berlusconi ha ottenuto di cambiare la prima stesura del documento di Laeken nel quale si parlava di «famiglia orizzontale», una formula mirata a livellare tutte le varie identità, dalla protestante alla cattolica. A proposito, avrà notato che nel documento finale di Laeken, dove si fa l' affresco della società europea, si parla dei sindacati, dei corpi intermedi, eccetera, eccetera. E la Chiesa è finita tra gli eccetera». Ma lei, ministro Tremonti, quale Europa sogna e quale Europa può andare bene anche al suo alleato Bossi? «Quella di Giscard, un' unione di stati sovrani, con una doppia devoluzione verso l' alto, l' Unione, e verso il basso, le Regioni, più di quella di Fischer che vagheggia un improbabile superstato europeo». E un errore, l' avrà commesso. O no? «Tanti». Me ne dica uno. «Quando andai in televisione ad annunciare il famoso buco dei conti pubblici. Non dovevo andarci da solo».