Tremonti: il Senatur si muove da Ulisse e lascia la forza bruta di Agamennone
"Il futuro della politica e' il federalismo. Lo Stato Nazione va ristrutturato integrando le assemblee regionali "
ROMA - E' soddisfatto Giulio Tremonti, ex ministro delle Finanze nel governo Berlusconi e uomo del dialogo tra Forza Italia e Lega. E' soddisfatto perche' il Carroccio, abbandonando la corsa alla secessione, sembra aver finalmente imboccato la strada giusta. "La Lega - spiega - era davanti a un dilemma: la scelta tra Agamennone e Ulisse". Prego? "Si'. Agamennone, simbolo della forza bruta, nessuno sa chi e' e ha fatto una brutta fine. Ulisse lo conoscono tutti e pare abbia fatto una bella fine". E Bossi - Ulisse chi e'? "Ulisse non e' solo la furbata del cavallo di Troia - leggasi "ribaltone" -. Nella cultura occidentale Ulisse impersona il mito positivo della ricerca del nuovo". Bossi sembra aver accantonato la parola d'ordine della secessione. Ma cos'e' che avrebbe costruito di nuovo? "Il cammino e' ancora da fare, ed e' lungo e difficile. Ma il futuro della politica e' il federalismo, oppure non e'. Perche' la disaffezione dalla politica ha tra le sue cause principali la crisi dello Stato centrale, lo Stato - Nazione come lo abbiamo conosciuto finora. Il futuro, per dirlo con un neologismo che usano negli Stati Uniti, e' nel glocal, nel punto di equilibrio tra il globale e il locale. Lo Stato - nazione in Italia va ristrutturato integrando le assemblee rappresentative regionali perche' siano il nucleo di futuri parlamenti". Le sembra la proposta attuale di Bossi? "Questa e' la proposta di Forza Italia, e' la via alla devolution italiana. Non si tratta di distruggere lo Stato, ma di ridurre le sue competenze a cinque essenziali e di dare la possibilita' ai blocchi regionali di crescere accorpandosi integrando le loro strutture amministrative e le loro rappresentanze parlamentari. Questo e' il nucleo dei nuovi parlamenti". E che tipo di Stato ne viene fuori? "Per fare un esempio: uno Stato che elimina le auto blu dei sottosegretari col lampeggiatore, e aumenta le auto blu dei Carabinieri". Perche' la Lega ha abbandonato la secessione proprio ora? C'e' da credere davvero a Bossi? "L'ipotesi di secessione era basata sul presupposto che l'Italia fosse esclusa dall'Unione monetaria europea. Venuto meno il presupposto, e' naturalmente venuto meno quell'obiettivo. E la Lega credo ne abbia preso atto da tempo". E perche' l'obiettivo del federalismo, dopo il fallimento della Bicamerale, dovrebbe essere piu' a portata di mano? "I tempi non saranno brevissimi, bisognera' aspettare almeno la prossima legislatura. Ma la vera novita' e' che la voglia di federalismo sta crescendo anche al Sud, dove ci si sta accorgendo che il centralismo impone costi ma non da' piu' ricavi, visto che i soldi sono finiti e che l'Europa non permette piu' manovre assistenzialiste. Il futuro dell'Italia si gioca proprio al Sud, perche' non si puo' fare il federalismo in una sola parte del Paese". Crede che se Bossi terra' fede alle sue ultime dichiarazioni, l'alleanza tra Lega e Polo sara' cosa fatta? "Io ho sempre detto due cose: la prima, che e' un percorso lungo e difficile. La seconda, che la realta' fa la realta'. E la realta' si sviluppa in questa direzione".