Giulio Tremonti



Rassegna Stampa

- Il Giornale

Questa è una roulette fiscale

L’ex ministro delle Finanze Tremonti: se avessi fatto l'1% degli errori di Visco sarei stato lapidato

“Se io, da ministro delle Finanze, avessi fatto l'1% degli errori o dimostrato l'1% della supponenza  dell'attuale ministro sarei stato lapidato dalla stampa”. Piccola nota per sonale di Giulio Tremonti, a commento del pasticciaccio brutto dell’addizionale lrpef. La conversazione passa però subito al nocciolo della questione: errori di questo genere dimostrano un deficit tecnico, ma soprattutto un deficit di rispetto nei confronti del contribuente che è visto come una pecora non più da tosare ma da ammazzare; «E oggi la pecora dice Tremonti, fiscalista notissimo, parlamentare di Forza Italia ed ex ministro delle Finanze - è infatti in agonia. Professore, com'è possibile una simile confusione, alimentata per di più dallo stesso ministro delle Finanze? «Mettiamoci dal punto di vista del cittadino, che osserva la scena: i giornalisti non capiscono, dice il ministro delle Finanze; ma anche il ministro non capisce, come conferma il comunicato di ieri; e allora che cosa può capire il cittadino? Questa vicenda rappresenta una forte caduta di credibilità dal fisco. E tutti sanno quanto sia importante l’affidabilità del fisco nel rapporto con il Cittadino». C'è poi la questione di sostanza. Si restituisce con una mano, si toglie con l’altra. «ll governo promise che, eurotassa a parte, la pressione fiscale sarebbe rimasta invariata. In realtà è salita del 9-10%. Ciampi e Visco hanno dichiarato (sinora senza smentirsi  almeno su questo) che le entrate del $58 stanno andando molto meglio del previsto. E ciò significa che né quel che viene restituito a fine anno non è il 60% dell'eurotassa, ma il maltolto aggiuntivo di quest’anno. Questo rafforza la sensazione della partita di giro. C'è un'altra notazione che forse vale la pena di ricordare. Visco dapprima annunciò: restituiremo parzialmente l’eurotassa nel '99; poi è stato deciso di anticipare il rim-borso a fine ’98. Perché? È stato fatto, evidentemen-te, per rimediare all'eccesso di "furore fiscale" che ha caratterizzato questo periodo. Restituiscono eurotassa per compensa- re un ulteriore prelievo. La pecora, cioè il Contribuente, va tosata con considerazione. L’Ulivo, invece, l'ha ridotta in agonia, lo ha ammesso lo stesso Visco quando ha detto che la restituzione dell'eur0tassa sarebbe servita per alimentare i consumi: evidente- mente, non si consuma più». C'è dunque la questione sostanza, eccesso di prelievo fiscale. Ma c'è anche una questione politica. Ai sindaci - soprattutto sindaci ulivisti – che protestino, perché non vogliono passare per gabellieri,  il ministro replica: «Questo è il federalismo fiscale, bellezza... ». «L’addizionale comunale dell'Irpef rappresenta l'idea che l'Ulivo ha del federalismo fiscale. Ma il federalismo è l’opposto: fondamentalmente, è libertà di decisione. Se il Governo non finanzia più le spese dei Comuni, obbliga di fatto ad aumentare le imposte: questo non è federalismo, vorrei dire agli amministratori locali che questo è soltanto l'avvio di quel che succederà con la distribuzione regionale dell'Irap: si sta per aprire una sorta di roulette fiscale per le Regioni, perché l'Irap avrà una distribuzione assolutamente erratica e casuale. Anche qui non si scorge l'0ml:ira del federalismo. C'è poi l'altro lato della medaglia: il fisco può avere mille mani, ma il portafogli del contribuente resta uno solo. Il ministro non può sostenere che la pressione fiscale è diminuita, se il gabelliere cambia casacca. Al cittadino-pecora poco importa se a tosarlo è il ministro 0 il sindaco, soprattutto quando la tosatura è eccessiva». Questa vicenda fiscale avrà. a suo avviso, conoscenze politiche nel dibattito sulla Finanziaria? «Mi chiedo soltanto se il prelievo aggiuntivo nelle tredicesime degli italiani rappresenti la svolta" richiesta da Fausto Bertinotti nella politica economica del governo.