Prengono in giro la gente
Tremonti: «È indecente, lo Stato mette troppo le mani nelle nostre tasche. Con una restituisce, con l’altra tassa ancora. Vedi il nuovo balzello ecologico».
Non è mai molto tenero il professor Giulio Tremonti verso la politica finanziaria, e più in particolare impositiva, del governo Prodi. L’annuncio della restituzione dell’eurotassa dato da Visco («Dato due volte, questo annuncio – osserva il parlamentare azzurro, ministro delle Finanze nel governo Berlusconi -, segno che hanno la coda di paglia: sono certo che ci saranno nuovi annunci») rischia ora di fargli perdere l’aplomb britannico al quale tiene tanto. «C’è un limite alla decenza – sbraita Tremonti – e questo limite è stato ampiamente superato».
Perché professore? In fondo i contribuenti vedranno rientrare il 60 per cento di quello che hanno pagato per entrare in Europa. «E non si rendono conto di essere stati ancora una volta turlupinati, perché lo Stato con una mano dà e con l’altra prende».
Si spieghi. «È presto detto. L’eurotassa è stata pagata nel 1997 e nel ’98 sta producendo un surplus. Quindi, onestà avrebbe voluto che restituissero l’eurotassa e il surplus: invece si limitano a rimborsare il 60 per cento di quanto versato dal contribuente».
A quanto ammonta questo surplus? «L’importo dovrebbe più o meno essere pari a quello dell’eurotassa. Dico “dovrebbe” perché il ministero delle Finanze non da più informazioni più o meno dal marzo scorso e questo è molto grave. Il ministro si era impegnato a fornirli a cadenza bimestrale, questi dati, ma da marzo è in atto un vero e proprio blackout informativo: alla faccia della tanto decantata trasparenza. E c’è di più...».
Che cosa? «Non solo non restituiscono il maltolto, ma si accingono a imporci nuovi balzelli come la carbontassa».
Cos’è la carbontassa? «Un’imposta ecologia che è prevista nella prossima finanziaria. Per non parlare degli altri balzelli... ».
Per esempio? «Dicono che lo Stato non metterà più tasse ma costringono Regioni e Comuni a metterle. Ora, se è vero che il fisco può sdoppiarsi, moltiplicarsi, è altrettanto vero che il contribuente non può farlo e rimane da solo ad affrontare questo diluvio di tributi. Ai quali vanno aggiunti quelli per i servizi, per “quei servizi” ».
Cioè? «Hanno introdotto il riccometro, il sanitometro riducendo al contempo il numero dei servizi prestati dallo Stato, servizi la cui qualità si è terribilmente abbassata. Quindi troppe tasse in cambio di pochi servizi, di qualità scadente e sempre più cari. E a questa tassa potrebbe aggiungersene una occulta, rappresentata dalle 35 ore, con la quale alla pressione fiscale si aggiunge l’oppressione legale. Lo Stato, insomma, mette troppe mani nelle tasche dei cittadini e finché sarà così centralizzato non credo che le tasse diminuiranno. L’unica soluzione è il federalismo, ridare cioè al popolo la sua sovranità».
Secondo il presidente della Camera, Violante, invece di restituire il 60 per cento dell’Eurotassa, sare stato opportuno ridurre della stessa percentuale la pressione fiscale. Lei è d’accordo? «In linea di principio, Violante ha ragione. La restituzione sarà macchinosa, avrà un costo enorme e si trasformerà in una tassa aggiunta. Ma il governo ormai non ha alternativa, ha cercato a tutti i costi l’effetto-annuncio e ha preso un impegno che non può mantenere».