Bossi alleato con la sinistra? Sarebbe la vittoria dello statalismo
Sfidiamo D'Alema a presentare la riforma elettorale subito dopo il via alla Finanziaria
ROMA - "Nel governo D'Alema io vedo due facce, una positiva e una negativa". La valutazione e' di Giulio Tremonti, deputato di Forza Italia, ex ministro delle Finanze con Berlusconi. Quale l'aspetto positivo? "La cosa positiva e' che due tradizioni politiche e ideali profonde del nostro Paese si sono autoamnistiate. + un bene perche' si prosciuga cosi' un'antica sorgente di veleni. Anche se e' una pacificazione tardiva, remota come i contrasti intorno al Concilio di Nicea, visto che la guerra fredda e' finita da dieci anni". E il lato negativo? "Io credo che questo aspetto della pacificazione non venga poi tradotto in maniera forte in politica. Per spiegarmi vorrei ricorrere al linguaggio dei mercati, visto che D'Alema li ha divinizzati. Mi viene di paragonare il governo a un Hedge fund, i fondi a rischio, e cioe' una struttura basata sul leverage, che in italiano significa fortemente indebitata. La debolezza politica sta nella sfasatura tra voti popolari e voti parlamentari. In Parlamento ha per ora il 51 per cento, nel Paese molto meno, perche' a destra si ritrova con l'opposizione intorno al 50 per cento e a sinistra gli manca almeno il 5 per cento, il Prc. Ed e' buona regola non avere mai nemici a sinistra". Questa per lei e' la situazione di debolezza. "Direi di si'. In particolare, vedo il governo debole su due piani, uno politico e uno economico. Cominciamo dal politico: il governo nasce per fare le riforme, l'unica che puo' fare e' la riforma elettorale. Ma la legge elettorale non compete al governo. Quindi gia' si ritrova per le mani un oggetto improprio, come se un falegname invece di costruire tavoli costruisse seghe. Pero', se il governo ne fa una ragion d'essere noi lo sfidiamo a presentarla alla Camera entro un mese, quando sostanzialmente sara' finita la discussione sulla Finanziaria". Non e' pretendere troppo? "Ci sono Costituzioni scritte in 10 giorni. La verita' e' che c'e' un contrasto fortissimo proprio all'interno della maggioranza: si va dal maggioritario verticale al proporzionale orizzontale". Lei parlava anche di una debolezza economica. "Sul piano economico ci sono due fattori di crisi. Il "risanamento" e' stato fatto con tasse alte e tassi bassi. In un'economia come la nostra significa depressione, perche' enormi quantita' di danaro sono state drenate dai patrimoni delle famiglie. Grosso modo, dal '95 al '97, ciascun italiano inclusi vecchi e bambini, ha pagato un milione e 285 mila lire di nuove tasse. Dall'altro lato la caduta dei rendimenti sul risparmio ha generato un ulteriore effetto di poverta'. In questo contesto non ha senso che Ciampi dica alle imprese: il danaro costa poco, se non investite non siete patriottiche. Gli investimenti non sono fini a se stessi, le imprese investono se la gente compra. Se non c'e' domanda, le imprese non investono, anche se il danaro costa poco". E l'altro fattore di rischio? "La crisi economica mondiale sta arrivando su scala superiore alle previsioni. Sta passando dall'Oriente a New York". Ma il governo che a lei sembra debole potrebbe essere rafforzato dalla Lega. "Il comunismo e' morto ma Visco e' vivo. Voglio dire che bisogna sempre tener presente la realta'. E la realta' e' fatta di due blocchi, uno statalista, della sinistra, appunto Visco, e l'altro liberale. Il blocco di sinistra e' conservatore, il blocco liberale e' riformista o rivoluzionario. + mai pensabile che Bossi si allei con il blocco di sinistra? Qualsiasi padroncino, anche pedemontano o orobico, capisce che questa alleanza porta alla vittoria delle forze stataliste conservatrici. Resta aperto il problema della guida delle forze laiche, socialiste e liberali nel Polo. La struttura politica del Polo va migliorata. La vedo come un'esigenza". Marco Nese