Giulio Tremonti



Rassegna Stampa

- La Repubblica

Se non fa un passo indietro saremo noi a farlo in avanti

Antonio Fazio è indagato a Milano con un' accusa gravissima, insider trading, divulgazione di informazioni privilegiate.

E' vero che lei ha pronta una norma giuridica per costringere il governatore a lasciare l' incarico a gennaio? «Nel 2003 e nel 2004 - spiega Tremonti rispondendo alle domande di Repubblica Radio - avevo detto che sarebbe andata a finire così. Ed è andata a finire così. Credo di essere stato solo per due interi anni. Nessuno ha preso una posizione chiara, definita. Ho assistito a polemiche e ipocrisie e quelli che oggi accusano, l' anno scorso dicevano che era una questione di carattere. Fatta questa premessa credo sia fondamentale approvare la legge sul risparmio. Il testo della Camera è un buon testo, ma penso sia arrivato il momento di definire anche la questione del governatore. Questa è la mia opinione. Chiederò di introdurre nella legge una norma che attribuisca la nomina al governo, sentito il Parlamento e d' intesa con l' opposizione. Il costo che sta pagando il Paese è altissimo. Bisogna farla finita. Quindi o il governatore decide di fare un passo indietro oppure il governo farà un passo avanti. Credo di poter trovare sia gli strumenti giuridici che il consenso politico. E sia chiaro: non è il governo che cerca di estendere il suo potere sulla Banca d' Italia, è esattamente l' opposto». Perché la legge è ferma in Parlamento? Secondo un esponente dell' opposizione, Enrico Letta, potrebbe contenere qualcosa di inaccettabile che riguarda il falso in bilancio. «Vede, quando si prende questa strada si fa del male al Paese. Sono polemiche miserabili, ragionamenti ottusi; servono a litigare mentre l' Italia deve andare avanti, superare queste schermaglie. E guardi che gli scandali Parmalat e Cirio sono stati fatti sotto l' imperio della vecchia legge sul falso in bilancio, quindi non c' è alcun rapporto». L' immagine del Paese, come lei stesso ha detto, sta subendo danni incalcolabili... «Lo ripeto, il costo è inaccettabile. E' necessario uscire da una situazione che è diventata insostenibile. Non solo. E' abbastanza assurdo fare una Finanziaria di rigore e poi lasciare che l' immagine e la credibilità del Paese vengano danneggiati». Il Financial Times è tornato ieri sugli scandali bancari italiani. "La legge del ministro Tremonti - cito testualmente il giornale - dopo lo scandalo Parmalat di due anni fa non è stata ancora votata". Il quotidiano inglese avanza poi un' accusa: il governo, piuttosto che approvare le norme sul risparmio, ha avuto altre priorità, la principale è stata approvare la legge elettorale. «Intanto non è la legge del ministro Tremonti. Nel luglio 2004 mi sono dimesso, dunque per un anno e mezzo sono stato fuori dall' esecutivo. Detto questo, adesso passerà con la fiducia. Un po' di ritardo c' è stato oggettivamente, ma passerà. Bisogna uscire da questa situazione di stallo. Lo dico con molta franchezza e senza ragioni personali particolari». Ma lei è convinto e sicuro che tutta la maggioranza sarà d' accordo. Bisogna pur ricordare che forse proprio in ragione di quella sua battaglia solitaria lei fu in qualche modo costretto a dimettersi. E non più tardi di tre giorni fa Berlusconi ha ribadito per l' ennesima volta che il governo ha le mani legate. Ora lei ci dice il contrario. Ce la farà? «Nel Consiglio dei ministri di giovedì, che ha approvato gli atti finali della Finanziaria, è iniziato l' esame preliminare del testo di emendamento che la maggioranza e il governo presenteranno, insieme alla richiesta della fiducia, per la legge sul risparmio. Chiederò di introdurre una norma che preveda il mandato a termine revocabile, ma anche rinnovabile per cinque anni. E sia per il governatore che per il direttorio. Mi sembra una cosa assolutamente civile. Cinque anni rinnovabili. Se fai bene resti, se fai male al termine dei cinque anni lasci l' incarico». Ma come si risolve il problema della transitorietà? Voi cambiate le regole e dite che da domani il governatore avrà un mandato di cinque anni, che lo dovrà nominare il governo, il Parlamento. E oggi che succede? «Ci sarà un testo del governo che sarà presentato per la fiducia in Parlamento al principio della prossima settimana». La mia domanda era un' altra: se Fazio non si dimette? «Ma vuole che lo dica a lei, senza averlo comunicato prima al Parlamento e al Consiglio dei ministri?».