Giulio Tremonti



Rassegna Stampa

- Il Messaggero

«Votiamo riforma e finanziaria, poi alle urne»

Il forzista Tremonti: le elezioni vanno fatte in autunno dopo aver risolto le cose urgenti Se vanno al mare i numeri li garantiamo noi

ROMA - «Amato che cerca di vendere riforme e federalismo mi sembra come quello che voleva vendere il Colosseo. In realtà, come indicava l'abate Síeyès "il potere costituito non è mai potere costituente". Si è rivelato tutto il deficit di questa legislatura. D'altra parte questo non è un Parlamento che è stato eletto in una logica costituente, ma solo governante».
Quindi, onorevole Tremonti, per fare le riforme non resta che la Costituente?
«O la Costituente o che nei programmi elettorali si stipuli un patto preciso con gli elettori indicando le riforme costituzionali che si vogliono fare».
Però anche questa legislatura nacque con l'intento di fare le riforme
«No, la campagna elettorale del '96 l'Ulivo la fece solo su alcuni terni strumentali, come la giustizia».
Pensa che la prossima sarà diversa?
«Credo che i tempi siano abbastanza maturi, oltretutto è finita l'illusione referendaria. In ogni caso noi nel nostro programma dedicheremo grande spazio alle riforme e al federalismo».
Quindi lei pensa che tutto questo rimpiattino che c'è sulle riforme sia del tutto inconcludente
«A me sembra tutta attività strumentale da parte di un parlamento terminale. In realtà dal governo Amato in poi stiamo perdendo un anno importantissimo».
Perchè importantissimo?
«Abbiamo una congiuntura economica straordinaria con gli Usa in boom, l'Asia risanata e l'Euro svalutato. Ora è il momento di fare le riforme necessarie per acquistare competitività. Invece il governo Amato, che è un incrocio tra uno struzzo e una cicala, mette la testa sotto la sabbia per non vedere e balla d'estate. Appena però verrà la gelata la cicala resterà stecchita. Se fossimo in un Paese serio si farebbe un pacchetto unico legge elettorale e legge finanziaria».
Che cosa intende per pacchetto unico?
«L'accordo maggioranza-opposizione per votare subìto, anche in agosto e settembre, sia la legge elettorale che la legge finanziaria e poi andare al voto. D'altra parte una legge finanziaria da tremila miliardi si vota in quindici giorni. Garantiamo noi i numeri mentre loro stanno al mare».
Ma quale legge elettorale?
«Noi la nostra proposta l'abbiamo fatta, ora tocca a loro mettere dei numeri. Facciano le loro proposte, altrimenti basta. Il Parlamento non è un suk per piccoli traffici».
E la Lega accetterà il premio di maggioranza?
«Certo, la proposta della "Casa delle libertà é unitaria».
I diesse vi accusano di fare un ostruzionismo strisciante, di dire dei "No" preconcetti a tutto. Che risponde?
«Forse hanno una rudimentale idea della democrazia, noi facciamo opposizione. Il disastro amministrativo e politico del Paese è evidente. Basta prendere le carceri e rileggersi cosa c'era scritto nelle tesi dell'Ulivo e cosa è stato fatto: nulla».