Tremonti: è una vicenda strumentalizzata
Il professore azzurro smorza le polemiche con la Lega: è stato solo un incidente
ROMA. Una grande alleanza del "Terzo Stato" contro l'ancien regime, aperta anche a D' Antoni. Giulio Tremonti tratteggia così l'intesa della Casa delle Libertà, relegando la vicenda della moschea di Lodi - lui che ha spinto più di tutti per il patto con la Lega - fra gli episodi marginali, «che la sinistra strumentalizza, per miopi calcoli elettorali».
Professor Tremonti, vogliamo parlare di questa storiaccia di Lodi?
Preferirei di no: la considero un incidente, e più se ne parla peggio è. Ma l'Ulivo ora dice che non siete affidabili in Europa. Ovunque in Europa ci sono fenomeni difar right (estrema destra), dai neonazisti tedeschi al Lumpenproletariat di Vienna. È la paura della mondializzazione, che emerge in zone depresse. La differenza è che la Lega non è un fenomeno di loosers (perdenti), quanto di vincenti, winners della mondialzzazione. È Bertinotti invece che nega la mondializzazione scagliandosi contro i Mc Donald.
Un incidente nell'incidente, poi, la posizione di qualche dirigente di Pia Ledi...
Ripeto, è stato un episodio negativo, eccessivo, ma è troppo facile chiuderlo con una condanna.
Come andrebbe chiuso?
Non dimenticando che il fenomeno politico dominante del prossimo secolo sarà l'immigrazione: occorre trovare soluzioni.
Lei ne propose una, che sancì il rinnovato asse Bossi-Berlusconi...
Quella proposta recepiva le istanze della Fondazione Agnelli, superando la Turco-Napolitano. L'Ulivo chiude la porta principale agli immigrati lasciando aperte quelle di servizio, noi proponiamo l'esatto contrario. Vorremmo creare un circuito positivo che coinvolga il ministero degli Esteri, le famiglie, con un meccanismo serio di reclutamento al lavoro. Spezzando così la spirale di illegalità e sanatorie, attribuendo per la prima volta il diritto di cittadinanza all'immigrato.
Ora l'Ulivo supera le divisioni e polemizza unito...
Se è un calcolo elettoralistico sbagliano. Perché il ricco incontra l'immigrato quando vuole, è il povero che lo incontra quando non vuole. Difendere la Turo-Napolitano è una linea politica suicida.
Ma anche sulla Carta dei diritti Ue molti vedono la Lega dietro il voto contrario della Cdl...
La mozione votata da tutti, Lega compresa, impegnava i governi a far "esaminare" la Carta. Se il nostro governo si fosse limitato a questo avrebbe ottenuto di nuovo l'unanimità. Invece si è detto che la Carta andava non più "esaminata", ma "proclamata". E, ricordo, non era neanche stata votata dal Parlamento Europeo articolo per articolo, ma da una Commissione. Certo, andare oltre l'euro, a una democratizzazione dell'Europa, è auspicabile. Ma proprio per questo non potevamo accettare una formula così poco democratica.
E anche sulle riforme è la Lega che ha frenato Berlusconi.
Non e così. A luglio la Cdl formulò unita le sue proposte. Ma ora il clima è diverso. C'è timore che esse vengano svuotate, e poi La campagna elettorale è avviata, dopo la discesa in campo di Rutelli. L'alleanza
Polo-Lega reggerà a questi scossoni?
Ritengo di sì. Sono tentativi dei nostri avversari, che rischiano di trasformarsi in boomerang. Di fatto il centrosinistra rappresenta il blocco sociale che governa il Paese da decenni. Dall'altra parte c'è il Terzo Stato, magari con aspetti un po' rozzi, ma che tiene dentro la piccola borghesia produttrice e i suoi operai. Un nuovo blocco sociale di padroncini, operai e di chi che spera in un futuro migliore per i loro figli.
Alleatasi la Lega, resta fluttuante Di Pietro, e quei centristi che guardano al Ppe, ma non a Margherita e Biancofiore. Ai quali si rivolge D'Antoni...
Non credo che Di Pietro tornerà col centrosinistra, dopo la radicalizzazione dello scontro. Resterà da solo. D'Antoni, invece, credo che troverà una formula "combinatoria" con noi, vedo molte cose che ci uniscono, ci sono chance d'intesa.
C'è chi ripete: mai con An e Lega...
E io rispondo: il Terzo Stato non ha mai avuto una forma univoca, ma è stato capace di cambiare le cose.