Tremonti: «Troveremo i soldi per dare un milione ai pensionati sociali»
Roma. In caso di vittoria, il Polo al governo aumenterà fino a un milione anche le pensioni sociali.
Roma. In caso di vittoria, il Polo al governo aumenterà fino a un milione anche le pensioni sociali. Silvio Berlusconi oggi ne parlerà diffusamente ma intanto lo annuncia ai microfoni di Radio 24. Più soldi, oltre che per i pensionati al minimo, anche per i più poveri, quelli che hanno un assegno sociale: «La spesa è odi poco superiore ai 7 mila miliardi. E sappiamo dove trovarli», si sbilancia il Cavaliere. «I soldi ci sono», gli fa eco rassicurante l'ex ministro Giulio Tremonti, mente economica di Forza Italia e fra i ministri certi di un futuro governo Berlusconi. Il segreto, spiega Tremonti al Secolo XIX, è tutto nel programma del Polo, nei provvedimenti per rilanciare l'economia e tagliare gli sprechi. Il governo e i suoi bonus? E' «gangsterismo contabile».
Professore, Berlusconi vuole portare a un milione anche le pensioni sociali, oltre alle minime. Ma davvero le risorse ci sono o si possono trovare?
«E' vero: i soldi ci sono. E si tratta di cifre, tutto sommato, modeste. Vorrei però che fosse chiaro un punto: un conto è fare una legge finanziaria, un conto è un progetto, un programma di governo. Un conto è scrivere delle cifre in una legge, un conto è dire che l'economia andrà bene grazie a una serie di provvedimenti mirati e al taglio degli sprechi, tutte misure che consentiranno di procurarmi le somme destinate a finanziare gli aumenti delle pensioni e quant'altro».
Vuole dire che il governo rimane sul vago mentre voi dite come saranno trovati i soldi per concedere gli aumenti?
«Loro sono al governo, hanno una responsabilità di governo. E sono generici. Noi abbiamo un programma sul quale stiamo lavorando ma non siamo vaghi. Loro stanno facendo una legge finanziaria e stanno distruggendo il bilancio pubblico solo per sete di potere, illudendosi di restare».
A proposito di indicazioni generiche, il presidente della Corte dei Conti, Staderini, solleva dubbi sulla copertura del bonus fiscale di 28 mila miliardi previsto in Finanziaria per il 2001...
«Il presidente della Corte dei Conti ha detto le stesse cose che ha detto il governatore, Antonio Fazio, in occasione della sua audizione in Parlamento. Per il 2001 il governo prevede riduzioni fiscali di 28 mila miliardi finanziate con aumenti di gettito 30 mila miliardi ma senza specificare l'origine. Questo dimostra che, obiettivamente, sono dei gangster contabili, ora braccati anche dalla magistratura contabile».
Lei rimane convinto che il punto debole della manovra sia la copertura del bonus?
«Questo è il punto debole, anzi debolissimo della manovra. Quando Rutelli invoca le nostre coperture, cominci a chiedere al governo come ha impostato non un programma ma una Finanziaria. Ribadisco: il centro sinistra promette interventi by magic. Noi prevediamo coperture finanziarie legate alle misure dei primi cento giorni, fatte apposta per rilanciare l'economica: il nuovo contratto di lavoro, le opere pubbliche e via dicendo. Tutto ciò nella Finanziaria non c'è: appunto tutto accade per magia, by magic. In nessun Paese civile, un governo presenta coperture di questo tipo, senza spiegare come ci si arriva».
Forse lei è troppo severo...
«Guardi, uno può dire: "questo effetto positivo è legato al rilancio delle opere pubbliche, delle infrastrutture, ai nuovi contratti". E poi, strada facendo, può correggere il tiro perchè gli incassi non bastano, i tempi si allungano, eccetera. Ebbene, in manovra tutto questo non c'è: il governo non spiega nulla. Non per fare le solite polemiche, basta leggere la Finanziaria. C'è scritto: 30 mila miliardi in più per il 2001, punto. Da dove derivano questi soldi? Non lo dicono. E questo è di una gravità assoluta. A questo punto anche la magistratura contabile dice quello che ha detto il governatore Fazio. E il governatore dice quello che abbiamo detto noi».
L'esito dell'asta Umts complicherà le cose?
«Siamo di fronte a un altro caso di gangsterismo contabile: il governo ha conteggiato fra le entrate anche il pegno di Blu. E questo nonostante che ci siano contestazioni e saranno i giudici alla fine a decidere. Non si può contabilizzare una garanzia, peraltro contestata, fra le entrate certe».