Giulio Tremonti



Rassegna Stampa

- Corriere della Sera

Tremonti: Non li inseguiremo, sarà scontro alle Regionali

«Vorrà dire che con i radicali andremo allo scontro. Mi dispiace... Ma sarà così: divisi alle regionali e alle politiche».

MILANO - «Vorrà dire che con i radicali andremo allo scontro. Mi dispiace... Ma sarà così: divisi alle regionali e alle politiche». Stavolta anche Giulio Tremonti, ex ministro nel governo Berlusconi, uomo del dialogo per eccellenza, tessitore di alleanze sulla carta impossibili (vedi il riaggancio di Bossi al Polo), alza disco rosso. «Prendo atto delle parole di Pannella, che ha detto: "Questa è la terra dove il no suona". Anche per me, purtroppo, il no non ha scarti semantici: il no è no. Non li inseguiremo». Non se l' aspettava Tremonti una chiusura così netta da parte della coppia radicale alla bozza d' intesa programmatica proposta da Silvio Berlusconi (e nella quale la mano dell' ex ministro azzurro c' è e si sente). Riflette ad alta voce: «C' è qualcosa che non va, non so che cosa, ma di fronte ad argomentazioni così strumentali e pretestuose, mi viene da pensare che le ragioni del rifiuto siano altre». E ora che succede? La Casa delle Libertà ha perso definitivamente un inquilino? «Una cosa dev' essere chiara: noi non vogliamo che si ripeta quanto avvenuto nel ' 96 quando la sinistra, che al Nord non superava il 30% dei voti, vinse non perché aveva il 50% dei consensi ma perché il restante 70% si era diviso. Per questo, anche se mi dispiace, sarà scontro con i radicali. Diremo che votare Bonino vuol dire in realtà votare Pannella e votare Pannella significa votare D' Alema. E lo diremo al "Terzo Stato", e cioè a quel popolo delle partite Iva con il quale crediamo di avere una notevole sintonia». Veniamo ai punti contestati della bozza. I radicali vi accusano di essere proporzionalisti, di non volere nelle Regioni l' uninominale a turno unico. E' vero? «Assolutamente falso. Noi siamo per l' elezione diretta uninominale ad un turno del presidente regionale, figura centrale a fortissima legittimazione democratica. In più, grazie alla clausola "simul stabunt simul cadent", che prevede lo scioglimento del consiglio nel caso di caduta della giunta, il presidente ha un enorme potere di condizionamento sui consiglieri». I radicali chiedono che anche i consiglieri vengano eletti all' americana, ma Berlusconi è contrario. O no? «L' uninominale per i consiglieri produrrebbe effetti drammatici in quelle Regioni con un' alta coesione politica (tipo Emilia o Lombardia): sarebbe la negazione delle minoranze, il trionfo del partito unico. E poi vorrei ricordare ai radicali che il federalismo americano non prevede che i sistemi elettorali regionali vengano decisi con direttive centralistiche: ogni Stato adotta il metodo che ritiene più giusto. Comunque decideranno i cittadini tramite referendum». Pannella ha definito «una presa in giro» il vostro impegno sui referendum regionali. Ha ragione a diffidare? «Forza Italia ha ripreso alla lettera le richieste dei radicali. Abbiamo proposto che le cinque Regioni neoelette ripresentino i referendum bocciati dalla Corte costituzionale. Inoltre, di fronte ad una successiva richiesta di Pannella «a promuovere anche referendum istituzionali, sociali, economici e giurisdizionali», abbiamo risposto positivamente. Ora ci accusano di essere stati vaghi, ma sono loro i primi ad aver peccato di genericità». E' solo un' impressione o vi sono profonde divergenze di metodo tra voi e i radicali? «Il nostro ragionamento è sempre stato: prima viene l' economia (intesa come libertà dallo Stato, sviluppo e federalismo) e poi la politica. La strada per noi è questa: prima la rivoluzione liberale e federale e poi seguiranno i congegni politici. E' un modello analogo a quello che ha portato alla costruzione dell' Europa: prima si fa l' euro e poi seguirà la politica. I radicali invece fanno un ragionamento da orologiai, si perdono dietro i dettagli, antepongono la politica all' economia: dicono "O il maggioritario o nulla"... Altiero Spinelli non avrebbe ragionato come Pannella: avrebbe votato a favore dell' euro, pur conoscendone i limiti». Quanto pesa nell' atteggiamento dei radicali l' ostilità all' accordo di Casini e Buttiglione? «Non lo so, ma nel caso sarebbe strumentale da parte di Pannella. Berlusconi, con grande coerenza, ha sempre distinto tra azione di governo e azione parlamentare. Le regole, i diritti e i valori sono competenza delle Camere. E' così in tutti i Paesi civili». Sono previste altre lettere del Cavaliere alla coppia radicale? «Lo escludo».