Tremonti: il sistema tedesco unica via al bipolarismo
L’onorevole di Forza Italia: se passa il quesito, in Parlamento ci sarà il commercio del voto Tremonti: il sistema tedesco unica via al bipolarismo.
MILANO - Crede in un sistema politico bipolare. Diffida di tutti quegli ex democristiani che, «come tanti Gatti Silvestro: nel senso che ci provano sempre», continuano a sognare un Grande Centro oscillante a seconda delle convenienze del momento. Vuole governi «stabili», a prova di ribaltone. E «una drastica riduzione dei partiti: non più di 5 o 6». Giulio Tremonti, oltre a volere, è da almeno un anno che propone la sua ricetta: il modello tedesco a base proporzionale. Lo mise sul tappeto, assieme al collega di Forza Italia Giuliano Urbani, nel gennaio del ' 99: «Era il momento di massimo potenziale successo del maggioritario, ma noi eravamo convinti che, prima o poi, si sarebbe tornati a parlare di proporzionale». Così è stato. E ora che anche Berlusconi si è votato alla causa proporzionalista, il suo ex ministro Giulio Tremonti va all' attacco: «Il modello tedesco è una garanzia di bipolarismo. Se nel referendum del 21 maggio prevalessero i sì, avremmo un sistema inadeguato: un Parlamento, con tutto il rispetto, di cuochi, guaritori, sciamani, cacicchi. Si attiverebbe un' inaccettabile spirale di commercio del voto». Per molti il proporzionale è sinonimo di prima Repubblica, di cattiva politica. Un luogo comune, secondo lei? «Il proporzionale ha funzionato per tutta la prima Repubblica. Quest' ultima ha avuto due fasi: una, dal ' 46 al ' 73, di alta democrazia e di basso debito pubblico e un' altra, dal ' 73 al ' 93, di bassa democrazia e di alto debito pubblico. Quest' ultimo è stato il fattore scatenante della corruzione. Non è storicamente provato che vi sia una coincidenza tra il proporzionale e la cattiva politica». I radicali esaltano il maggioritario all' inglese, altri il modello francese. Perché in Italia non potrebbero funzionare? «Su 14 Paesi europei, escludendo noi, 12 hanno il proporzionale e due (inglesi e francesi) il maggioritario. Gli inglesi, però, hanno alle spalle una storia che non è la nostra: una società consolidata. I francesi, a loro volta, hanno un presidente. In Italia avremmo il maggioritario senza avere la storia inglese e il presidente francese. Non dimentichiamo che anche il Parlamento europeo è eletto su base proporzionale». I vostri avversari sostengono che Berlusconi si sia schierato per il proporzionale per isolare An. C' è del vero? «No. Vogliamo il bipolarismo e una coalizione che vada da An al Centro». Ma è sicuro che il modello tedesco garantisca il bipolarismo? «Sì, il cittadino vota la coalizione e il candidato. Lo sbarramento del 5% ridurrà drasticamente i partiti. La stabilità dell' esecutivo sarà assicurata. E in più, non potendo inserire una norma antiribaltone perché avrebbe richiesto una modifica costituzionale, è previsto che i partiti che cambiano schieramento perdono il finanziamento pubblico e non potranno ripresentarsi alle successive elezioni con gli stessi simboli». Come giudica le accuse di «poco lavoro» rivolte da Violante al Parlamento? «Violante ha constatato gli effetti senza ragionare sulle cause. Il Parlamento è vuoto perché è stato cannibalizzato dall' esecutivo: tutte le leggi fondamentali sono state fatte dal governo senza coinvolgere le opposizioni. Un altro esempio della crisi del Parlamento è che il premier D' Alema abbia chiesto un dibattito a Berlusconi non in Aula, ma al Costanzo show».