Giulio Tremonti



Rassegna Stampa

- La Padania

Tramonti: «Come impone... la legge Berlusconi Bossi»

L'ex ministro delle Finanze critica la Turco-Napolitano: va sostituita

Le dichiarazioni di Ciampi sull'immigrazione? Ha ragione il Presidente della Repubblica a dire che bisogna "far muro contro i clandestini, come impone la legge". Bisogna però vedere a quale legge si riferisce». Giulio Tremonti, braccio destro di Berlusconi e uomo che ha facilitato il riavvicinamento tra il Cavaliere e Umberto Bossi, accoglie con prudenza la presa di posizione del Capo dello Stato sui clandestini. «La posizione - dice il professore di Forza Italia - di Ciampi, intendiamoci, è giusta. Il punto fondamentale è: quale legge? Noi siamo convinti che la legge giusta sia la Berlusconi-Bossi, il cui testo è già stato depositato in parlamento, non la Turco-Napolitano».
Carlo Azeglio Ciampi fa proprio riferimento alla "legge".
«Appunto. Se Ciampi sostiene che la Turco-Napolitano non va bene, io non sono d'accordo. "Come impone la legge". Bisogna vedere quale. Quella attuale o quella che dovrebbe esserci? La Turco-Napolitano o la Berlusconi-Bossi? Di certo la Turco-Napolitano è un colabrodo, è fallita. Poi non so a cosa si riferisse esattamente il Capo dello Stato: bisognerebbe chiederlo a lui».
Oltre al problema clandestini, in Italia la crisi politica appare sempre più profonda: maggioranza e opposizione non riescono a mettersi d'accordo su come e quando concludere la legislatura.
«Partiamo da una premessa. La Costituzione è stata cannibalizzata perché la riforma "federalista" scende nei dettagli. Direttamente o indirettamente quasi tutto resta allo Stato, quindi viene blindato rigidamente il meccanismo centralistico. E la parte fiscale è grosso modo uno sviluppo del testo De Mita-Jotti, non ha niente a che vedere con un meccanismo federalista. D'altra parte, Il centrosinistra considera l'Iciap parte del federalismo. L'essenza del federalismo è il budget alla Tocqueville, cioè la possibilità per i cittadini di vedere nella casa comunale o regionale il legame tra entrate e uscite, in modo da votare col portafoglio. La valutazione che ne do è assolutamente negativa sia nel metodo che nel merito».
Il Presidente Ciampi, però, ha avallato questa "riforma".
«Ovviamente tutti abbiamo preso atto come la "riforma federalista" sia passata alla Camera. L'unico emendamento accolto è stato quello che ha tolto la parola "federalismo". Al Senato, forse, c'è stata l'illusione che potesse esserci il consenso mancato alla Camera, ma la Casa delle Libertà è rimasta sulle sue posizioni».
Ciò significa che il "falso federalismo" ha avuto il benestare del Presidente della Repubblica?
«Non lo so. Prendo atto del fatto che il testo della Camera è un testo "partigiano". Forse c'è stata l'illusione di un possibile sopravvenuto consenso. Ma adesso si pone il problema: non se è legittima In assoluto, ma se una riforma fatta in questo modo è conforme alla Costituzione materiale. Qui siamo di fronte ad una legislatura che termina, ad una maggioranza che non è tale nel paese: questa situazione causa ulteriori effetti di sfiducia nei confronti della politica».
Sfiducia che sfocia poi nell'astensionismo?
«Non c'è dubbio. Una legislatura che sta in piedi senza motivo, anzi peggio: si vogliono fare cose Incredibili. Come una legge elettorale in piena campagna elettorale, oppure una riforma costituzionale in modo partigiano. Davanti a fenomeni del genere come può reagire la gente? È vero che nella Costituzione c'è scritto che la legislatura dura cinque anni, ma se ne prevede anche lo scioglimento anticipato. Scioglimento non quando non esiste più una maggioranza di parlamentari che vogliono durare cinque anni, ma quando non ci sono più i presupposti perchè i parlamentari servano l'interesse popolare. La regola di "stabilità" non è fatta per servire i parlamentari, ma è a servizio del paese».
Quindi bisogna tenere presente la possibilità dello scioglimento anticipato delle Camere?
«Certamente. Lo scioglimento delle Camere deve essere esercitato non quando in parlamento esiste comunque una maggioranza, ma quando In parlamento manca una maggioranza di parlamentari che fa gli interessi del paese».
Vabbè, ma una maggioranza c'è. E, giuste o sbagliate che siano, certe riforme le sta portando avanti.
«Alt. Il centrosinistra sta facendo due cose che sono al di fuori da ogni regola, come ho già detto prima. Vogliono fare una riforma federale a colpi di maggioranza. Alla domanda: cosa volete fare ancora al servizio del paese? la risposta è: due cose che sono a loro volta fuori dalla Costituzione materiale. Può anche esistere In Parlamento una maggioranza formale, ma si sicuro non c'è una maggioranza utile al paese».
Quindi?
«Bisogna dare di nuovo la sovranità al popolo. Tenendo in piedi questa logica, si trasmette al cittadino l'impressione che il suo voto non serve a niente. Le cause dell'astensionismo stanno proprio in peste ragioni. Ripeto: c'è una maggioranza utile al paese?».
Ma chi dovrebbe prendere atto di una situazione del genere e trarne le conseguenze?
«Ciampi, ovvio. Ma secondo me anche Amato. Il presidente del Consiglio dovrebbe giustificare la ragione d'essere del suo governo, deve dire che cosa vuole ancora fare. Io non credo che possa fare le cose che ci ha detto: sono inaccettabili».