Giulio Tremonti



Rassegna Stampa

- Il Giornale

«Non rilancia le imprese, fa solo un regalo alle coop»

«Mi sembra un provvedimento illusorio e pasticciato. Soprattutto è un altro regalo al mondo cooperativo, che assume così connotazioni sempre più capitalistiche - e quindi distanti dall'ispirazione originaria - ma riesce a mantenere i privilegi fiscali»

«Mi sembra un provvedimento illusorio e pasticciato. Soprattutto è un altro regalo al mondo cooperativo, che assume così connotazioni sempre più capitalistiche - e quindi distanti dall'ispirazione originaria - ma riesce a mantenere i privilegi fiscali». Da Giulio Tremonti, ex ministro delle Finanze ed esponente di Forza Italia, arriva una secca bocciatura alla riforma del diritto societario.
Andiamo per ordine: illusoria, intanto, perché?
«Perché è ingenuo pensare, come fanno gli autori della legge delega, che un rilancio dell'economia e delle imprese passi attraverso questi strumenti. Non ho mai visto un imprenditore lamentarsi perché i tempi di omologa del Tribunale sono lunghi. Costituire un'impresa non è difficile, è difficile gestirla. È qui che occorre semplificare gli adempimenti e introdurre la flessibilità».
C'è davvero questa semplificazione?
«In realtà, non mi pare. Si moltiplica la tipologia societaria, si attua un vasto shopping legislativo andando a pescare nei diritti societari tedesco, francese e di altri Paesi. Il rischio di confusione è elevato».
Dove sta il regalo alle cooperative?
«Sta nel fatto che il provvedimento vuole favorire l'accesso delle cooperative al mercato dei capitali, senza tuttavia eliminare il favore fiscale per le medesime. È evidente che le cosiddette società cooperative Si comportano sempre più come società e sempre meno come cooperative. Sono in parecchi casi imprese di grandi dimensioni, si muovono secondo logiche capitalistiche, ma fin qui hanno continuato a conservare i loro privilegi originari sulla base del fatto che la loro natura giuridica precludeva loro l'accesso alla Borsa. Uno svantaggio, insomma, che aveva come contropartita il vantaggio fiscale».
E con questa riforma che cosa succederà?
«Succederà che anche quest'ultima differenza rispetto alle altre imprese verrà rimossa, senza tuttavia intaccare i privilegi. L'idea è quella di "dualizzare" il capitale delle cooperative: una parte legata all'impresa mutualistica originaria, un'altra aperta al mercato e agli investitori finanziari. In questo consiste il regalo: le cooperative saranno in tutto e per tutto uguali alle altre società, tranne di fronte al Fisco».