Giulio Tremonti



Rassegna Stampa

- La Stampa

«Ma come la mette con Visco?»

Tremonti: sul fisco hanno ricette opposte

Dal suo studio di Milano, Giulio Tremonti si collega spesso sul sito del candidato premier del centrosinistra Da conoscitore della new economy, autore di una proposta di legge su Internet, l'esponente di Forza Italia ieri ha seguito «in diretta» il forum di Rutelli.
Onorevole Tremonti, cosa pesa di questo dialogo diretto con gli elettori? Che differenze ci sono tra Polo e Ulivo?
«La sinistra é come un vecchio "mainframe" computer, una struttura piramidale rigida e cartesiana, se vogliamo essere gentili. La destra ha le caratteristiche opposte, orizzontale, "anarchica", federale e quindi é come Internet. Il Meccano culturale della sinistra si è forniate nel vecchio mondo. Pensano: c'e un problema, facciamo una legge. E’ Io Stato centrale, la regolamentazione».
Anche Rutelli?
«Non credo alla politica antropomorfa. Sono marxista, lui su alcune cose era serio: credo nei fondamentali. Non basta il nuovismo. Serve un discorso serio, strutturale. Non basta una "botton down" per compiere la transizione "from Marx to in market"» .
Lo dice anche Bossi. Gli ha insegnato lei la battuta?
«No, l'ho imparata da lui».
Torniamo a Internet: funziona in politica?
«Gli spazi sono enormi. C'è una grande agorà telematica alle porte, con una democrazia continua. Ma sono cose che ormai si vedono da anni. Non è una gran novità. Anche Mussolini aveva compreso la forza politica della radio, ma non l'ha inventata lui»
Ha seguito il forum con Rutelli? Sul fisco un giovane che ha chiesto: siamo sicuri che il taglio delle tasse sia giusto e ci distingua? Lui ha risposto che dipende da come è fatto, perché nel programma di Berlusconi i vantaggi saranno solo per i ricchi.
«La mia domanda è: chi sarà il ministro delle Finanze di Rutelli? Ora in Parlamento la maggioranza ha appena votato una proposta riforma fiscale che si basa su cinque aliquote. L'altro giorno il ministro Visco, con Rutelli ha fianco, invece detto che se vincono le elezioni faranno solo due aliquote. Il ticket Rutelli-Visco presenta due riforme del tutto diverse una in Senato e un'altra in tv. Vorrei sapere quale è quella valida. Non è serio».
II suo bersaglio è sempre Visco.
«E' un grave caso di dissociazione mentale. Nessuno di noi ha mai detto che riducendo le tasse, aumenterà il gettito. Questo era il credo di Laffer, pensi un po', Visco è diventato lafferiano.
Si riferisce ad Arthur Laffer, l'economista americano consigliere di Reagan che inventò la curva che porta il suo nome e per cui, a certe condizioni, una semplificazione dell'imposizione dovrebbe corrispondere un aumento del gettito?
«Appunto. Visco uno e Visco due dicono questo. Anzi, il ministro oscilla tra Laffer e Pomicino».
Rutelli dice che l'Ulivo è in grande rimonta.
«Cerchiamo di essere seri. Gli atteggiamenti dell'elettorato sono fermi dal 1994. Nel '96 ci fu uno spostamento finale, ma fu da Polo a Lega, non da destra a sinistra. La struttura di questo Paese è statica. In Europa il voto delle grandi città è determinante, in Italia no. Per capire l'esito del voto non ho bisogno di sondaggi. Se poi i dati di Rutellì sono quelli dell'Eurisko, sono pittoreschi. Accredita il 32 per cento alla Casa delle Libertà, con accanto un 6 per cento alla destra e un quattro al centro, oltre a far crollare gli indecisi. Ma sono quei 12-14 punti che ci dividono dal centrosinistra».
Rutelli dice che presenterà la squadra prima del voto.
«E' quello che abbiamo annunciato da tempo, In realtà, credo al programma. E tutti i punti principali sono pronti: la nostra proposta fiscale è di due anni fa; l'idea del federalismo è nostra; così come, la legge-obiettivo per le opere pubbliche e quella sulla new economy. Ho letto nel sito la lettera agli Italiani di Rutelli: molte cose sono copiata da noi».