ll 4 giugno non divide Lega e Polo
Il deputato di Forza Italia elogia la scelta della Lega di inviare una delegazione ai Fori Imperiali I
Professor Tremonti, su la Padania di domenica scorsa il politologo Angelo Panebianco ha criticato la sua proposta di legge sul sistema elettorale tedesco. Secondo Panebianco è poco tedesco e molto italiano. Lei cosa risponde?
«Chi è in debito di spiegazioni e parla da sotto le macerie del referendum fallito promaggioritarlo è proprio il professor Panebianco. Dopo la catastrofe del 21 maggio è proprio lui a dovere delle spiegazioni politiche, tecniche, sociologiche...».
Giulio Tremonti non perde l'occasione per polemizzare con l'editorialista del Corriere della Sera e ribadire la bontà della sua proposta di legge. «Ovviamente si tratta di un testo migliorabile - aggiunge Tremonti - Si tratta di un tentativo di adattare il modello tedesco in un paese come l'Italia, che ha il vincolo di una Costituzione invariata. I referendari come Panebianco invece sostenevano l'assioma "maggioritario uguale bipolarismo". Adesso restano sempre bipolaristi, ma sembrano accettare, obtorto collo, il sistema tedesco. Allora vuoi dire che anche il tedesco è compatibile con il bipolarismo».
E lo è?
«Certo che lo è. Anche se prima del 21 maggio i referendari sostenevano il contrario. Mentivano sapendo di mentire, insomma. Quindici giorni fa non era forse la stessa cosa? Capite adesso qual è lo spessore dei sostenitori del maggioritario all'americana?»
Quindi la sua proposta di legge non è definitiva?
«È migliorabile, naturalmente. Partiamo da questo testo, ma senza trasformarlo in dogma insostituibile ed immodificabile».
Ma cosa c'entra allora il "premio di maggioranza"?
In Germania non esiste. «Il problema non si pone. Nel mio testo infatti non c'è traccia del premio di maggioranza, ritenendo sufficiente la componente maggioritaria che è presente nel modello tedesco. Se vogliamo, il premio di maggioranza è già implicito. Comunque si può discutere anche di questo, anche se i due punti fondamentali per assicurare governance e stabilità sono altri».
Quali, professore?
«L'identificazione del premier e la norma antiribaltone. Nella Costituzione tedesca invece la cosiddetta "sfiducia costruttiva" non è affatto una clausola antiribaltone, checchè ne dicano i superficiali analisti italiani. È anzi l'opposto, è l'istituzionalizzazione del ribaltone. L' antiribaltone tedesco quindi non è affatto un antiribaltone. Bisognerà spiegarlo agli illustri signori politologi che pontificano ogni giorno di queste cose».
La sua clausola invece è veramente antiribaltone?
«AI cento per cento. Essa prevede la sanzione finanziaria e la sanzione politica. Cioè non prendi i soldi e non puoi più presentarti con gli stessi simboli 'traditi . È una garanzia».
L'ultimo sondaggio Datamedia dà la coalizione Polo-Lega vincente sul centrosinistra 57 a 39. Per Amato e compagni non resta da fare altro che piangere?
«Piangeranno eccome. Anche perché non sanno più che pesci pigliare. Noi il candidato premier ce l'abbiamo e nessun alleato ha da ridire: è Silvio Berlusconi»
Il centrosinistra invece?
«Il centrosinistra invece è in confusione totale anche sulla premiership. Alla fine sarà Amato a sobbarcarsi l'onere e presentarsi davanti al plotone d'esecuzione dell'urna elettorale delle elezioni politiche. Chi altri potrebbe prendere il suo posto, peraltro poco ambito? Di Rutelli hanno detto che è un giullare. Antonio Fazio dovrebbe avere il "non expedit" di Rifondazione comunista, ammesso che una figura come quella del governatore di Bankitalia possa essere candidata come leader di uno schieramento abortista e genetista. Ormai la struttura interna del centrosinistra si è definitivamente frantumata. Sono al "cupio dissolvi". È una crisi culturale che non ha sbocchi, se non quello della dissoluzione totale dello schieramento».
Le polemiche relative alla parata militare ai Fori Imperiali sono state scatenate soprattutto per tentare di dividere Polo dalla Lega, che è impegnata lo stesso giorno nel grande raduno di Pontida. Un tentativo abortito?
«Completamente. Il cupo oggetto del desiderio da parte della sinistra e dei centristi è la rottura dell'asse Polo-Lega. La sinistra nell'illusione di vincere; i cosiddetti centristi nell'illusione di sostituirsi alla Lega Nord. Ma il Carroccio ha risposto alla meglio anche in questa occasione, sia con Pontida che con la delegazione leghista inviata ai Fori Imperiali. E il progetto del centrosinistra è finito in pezzi. Sul 4 giugno è stato il governo ad estremizzare tutto, proponendola in termini centralisti, d'imposizione quasi. Mentre da parte del Quirinale il lessico è stato ben diverso e certamente accettabile».
Ciampi meno centralista di Amato quindi?
«Senza dubbio sì. Nel suo discorso di fine anno il Presidente della Repubblica parlò di patria e di patrie. In questo contesto parole come federalismo e Devolution non stonano affatto. Per il governo Amato invece sono inaccettabili, a quanto sembra».
Cosa farà lei domani, professor Tremonti? Si recherà a Roma oppure a Pontida?
«Attualmente mi trovo all'estero per un seminario, non so se riesco a rientrare per domenica. Ma sicuramente andrei a Pontida. Anche perché alla sfilata di Roma non mi ha invitato nessuno. Se riesco, una capatina sul pratone la farò volentieri, per salutare gli amici leghisti».