Con la mia legge resi un servizio al Paese
Sull'articolo di Eugenio Scalfari "Il cavaliere che uccise un cane già morto", pubblicato su "la Repubblica" di domenica 27 agosto, voglio precisare quanto segue
Sull'articolo di Eugenio Scalfari "Il cavaliere che uccise un cane già morto", pubblicato su "la Repubblica" di domenica 27 agosto, voglio precisare quanto segue:
A. La legge Tremonti detassava chi reinvestiva, chi assumeva dipendenti, chi apriva un'attività, chi si quotava in Borsa. Il relativo decreto legge fu convertito con voto favorevole anche da parte dell'opposizione di centrosinistra, che espresse riserve solo sulla tecnica di copertura contabile poi utilizzata per la cosiddetta «rottamazione ».
B. Le polemiche vennero dopo e furono essenzialmente riferite alla perdita di gettito che sarebbe derivata dalla legge. Su questa ipotesi basta leggere alcune annate de "la Repubblica" e alcuni interventi dello stesso Scalfari. Se fosse vero quanto ora sostiene lo stesso Scalfari (e cioè che la legge è stata usata da una sola impresa) come avrebbe potuto esserci una colossale perdita di getti-to? La verità è che la legge è stata utilizzata da una moltitudine di imprese, gran-di e piccole. Basta guardare un po' in giro nell'economia reale per verificare che ancora adesso di quella legge c' è molta ampia e positiva me-moria.
C. In realtà la legge Tremonti non ha fatto perdere, bensì prendere gettito, come risulta da numerosi studi, da ultimo quello elaborato dal Senato della Repubblica, dal quale risulta che la legge ha prodotto effetti fortemente positivi in termini di sviluppo ed occupazione.
D. Quando ho presentato la legge in Parlamento, pensavo all'economia italiana nel suo complesso, e non certo alla Fininvest. Ragionando come ragionano Scalfari ed il senatore Di Pietro non avrei dovuto fare la legge perché nella moltitudine delle imprese che la avrebbero utilizzata vi sarebbe stata anche la Fininvest. Oppure avrei dovuto scrivere che la legge si applicava a tutta l'economia italiana, esclusa la Fininvest: molto razionale e molto occidentale! In realtà la discussione che si svolse in Parlamento sulla legge fu molto seria, e nessuno pose in alcun modo una ipotesi di questo tipo. Eugenio Scalfari ed il senatore Di Pietro non rendono certo un servizio al Paese se credono di porre la questione del conflitto di interessi in termini così palesemente falsi e strumentali.
E. Per quanto riguarda l'utilizzo della detassazione da parte della Fininvest, esso è stato possibile sulla base di una legge del Governo Amato, di una legge del Governo Ciampi, e di un decreto Fan-tozzi. In questi termini è oggettivamente escluso che io possa avere fatto la legge al so-lo fine di favorire la Fininvest, aggiungo che se fossi stato ancora ministro quando la legge è stata utilizzata dalla Fininvest avrei chiesto in proposito un parere all'Avvocatura di Stato. Da quanto sopra mi sembra evidente la falsità dell'insinuazione secondo cui avrei proposto la legge in questione al solo fine di favorire la Fininvest, così integrando come minimo un reato ministeriale. Ipotesi di reato che, correttamente, è stata esclusa dallo stesso senatore Di Pietro. Se Scalfari insiste nella falsificazione delle notizie e nella deformazione della realtà, sarò costretto a formulare azione giudiziaria nei suoi confronti. Del resto, sarebbe la seconda volta quest'anno che, per quanto mi riguarda, Scalfari avrebbe l'occasione di contribuire ad una attività, oltre che di maldicenza, an che di beneficenza. Nel caso in cui intenda evitare un ulteriore incremento dello stock di liti pendenti in Italia, Eugenio Scalfari può operare direttamente un versamento alla Caritas, o ad altra organizzazione benevola di sua scelta.