Giulio Tremonti



Rassegna Stampa

- Il Mattino

“Anche se cambiano regole e attori Berlusconi è destinato a vincere”

Dalla legge elettorale da cambiare, alla Rai che non deve essere privatizzata. Dalla finanziaria che così “com’è non va”, alla diaspora in casa della maggioranza fra Rutelli e Amato sulla premiership, facendo una puntatina anche sul caso Mastella.

Dalla legge elettorale da cambiare, alla Rai che non deve essere privatizzata. Dalla finanziaria che così “com’è non va”, alla diaspora in casa della maggioranza fra Rutelli e Amato sulla premiership, facendo una puntatina anche sul caso Mastella. Giulio Tremonti, ex ministro del governo Berlusconi e ora uomo di punta di Forza Italia scandaglia in lungo e largo il panorama politico del momento gettando anche uno sguardo al futuro. Un futuro in cui si prospetta una lunghissima e snervante campagna elettorale che oggi, secondo i sondaggi e alla luce di quanto avvenuto nell’ultima tornata elettorale relativa al voto per le Regioni, vede la Casa delle libertà in vantaggio sul centro-sinistra.
Onorevole Tremonti, la maggioranza ha lanciato segnali di apertura al Polo per discutere di un cambiamento della legge elettorale. Una discussione che potrebbe partire proprio dalla legge che porta anche il suo nome. Ci sono margini per una trattativa?
“La legge “Urbani-Tremonti” fu presentata poco tempo prima del referendum e nello spirito avversava il maggioritario. Tant’è che si ispirava a quella tedesca. Allora questa proposta fu presentata dalla sinistra come antidemocratica. E questo perché ipotizzava quello che poi si è verificato: e cioè l’ingovernabilità del Paese e un Parlamento in cui avrebbero avuto la meglio sciamani e tribuni della politica. Sembrava e chi parlasse di proporzionale, e noi fra questi, fosse uno scellerato. Faccio notare che fino 20 maggio scorso la sinistra, in maniera manichea, ha sostenuto che il maggioritario fosse democratico mentre il proporzionale no. Ora lanciano segnali in questa direzione, peccato che l’abbiano capito con qualche anno di ritardo”
D’accordo, ma oggi in Parlamento c’è la reale possibilità di discutere e di migliorare la legge elettorale oppure la porta delle Case della libertà è chiusa a doppia mandata?
“Siamo in campagna elettorale e non credo sia giusto cambiare le regole in corsa. Tuttavia, vito che si parla come base di partenza della legge “Urbani-Tremonti” una eventuale discussione dovrebbe partire tenendo presente tre punti fermi. Il primo è che occorre una legge uguale sia per l’elezione alla Camera che per il Senato. Il secondo è che si sta pure bene lo sbarramento al 5 per cento per il proporzionale ma bisogna trovare un modo per non aggirare questa norma con alleanze di comodo dando vita ad un Parlamento frastagliato”
E qui passiamo al terzo punto...
“Esatto. Ci vuole un forte premio di maggioranza sul modello di quanto avviene per l’elezione del sindaco o del presidente di Regione. Riguardo ai tempi di una trattativa in questa direzione voglio solo ricordare che noi avevamo proposto la Camera aperta ad agosto”.
Passiamo alla Rai: giusto privatizzarla? Romiti già si è fatto sotto per acquistarne una cospicua parte.
“No, non è giusto, la Rai deve restare  un patrimonio dello Stato. Questa storia della privatizzazione mi sembra degna non di un governo ma di un comitato d’affari che sta mettendo in liquidazione un bene di famiglia”
Scusi, ma un liberale che dice no alla privatizzazione della Rai sembra una contraddizione.
“Il liberismo è lo Stato. A proposito della Rai voglio dire questo: oggi la conoscenza dell’inglese, delle imprese e dell’informatica sono essenziali per l’immissione nel mondo del lavoro. I figli dei ricchi possono accedere a questi tre beni iscrivendosi a scuole speciali, magari private, che costano molto. E gli altri? Per dare pari opportunità occorre che la TV di Stato faccia formazione e con tutte le tre reti”
Rutelli-Amato, chi preferisce il Polo?
“Fa lo stesso, quello che è certo è che sono due candidature senza leardership”
Mastella, la Casa delle Libertà continua il corteggiamento nonostante la Lega sia contraria?
“Non mi sto occupando della vicenda, ma un eventuale accordo lo accetterebbe anche la lega, di questo ne sono sicuro”
Del Turco ha annunciato la diminuzione delle tasse, non le sembra una buona notizia?
“Mi sembra una burla. Le spiego. Le tasse sono salite a 42 mila miliardi e ne hanno restituiti 12 mila. Più che un bonus e solo la parziale restituzione del maltolto”